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  • OLIVIER MORIN
    Intermania: Gasp e Calciopoli, ora basta!

    Intermania: Gasp e Calciopoli, ora basta!

    Sabato sera a San Siro arriva il Genoa e, dopo lo stop di Napoli, l'Inter deve riprendere la propria marcia in campionato. Il primo ostacolo da superare è Gian Piero Gasperini, l'unico allenatore nella storia dell'Inter a non aver vinto nemmeno una partita sulla panchina nerazzurra. All'inizio della stagione 2011/2012 l'Inter perde la Supercoppa italiana contro il Milan (2-1), la prima giornata di Serie A a Palermo (4-3), in casa con i turchi del Trabzonspor (0-1) in Champions League e, dopo il pareggio interno con la Roma (0-0), ancora in campionato a Novara (3-1). 

    PESSIMO MISTER - Il presidente Massimo Moratti caccia Gasp, indicandolo come il responsabile di una stagione disastrosa: "E' colpa sua, ha rovinato tutto togliendo grinta all'ambiente e lamentandosi in continuazione contro i giocatori". Ranieri prima e Stramaccioni poi conducono la squadra al sesto posto in classifica, che vale la qualificazione in Europa League. Il tempo e i risultati hanno dimostrato che la colpa non era solo di Gasperini, il quale non perde mai occasione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Esagerando quasi sempre e non prendendo mai in considerazione le proprie responsabilità. 

    INCAPACI - Lo scorso 29 aprile, dopo la sua prima vittoria a San Siro in Milan-Genoa 1-3, Gasp sentenzia: "All'Inter ho visto roba scadente, sono stato giudicato incapace da persone incapaci". In precedenza aveva definito l'esperienza nerazzurra "il momento peggiore e il più grande rammarico della carriera". Per poi rincarare la dose: "Dopo Mourinho hanno fallito tutti e prima persino Lippi. Gli Scudetti di Mancini? La svolta c'è stata con Calciopoli che ha annientato la Juve, altrimenti l'Inter avrebbe continuato a non vincere"

    EX - Proprio in questi giorni due ex interisti sono tornati sul tema Calciopoli. Il Fenomeno Ronaldo: "La Juve era già forte, non ne aveva bisogno. Fu strano non fischiarmi quel rigore di Iuliano, ma gli italiani vogliono dimenticare...". E Burdisso: "Alla Juve ancora espongono gli Scudetti revocati, non accettano di aver sbagliato. Io dopo il calcio farò l'uomo, come Facchetti".

    CANI E GATTI - "Mourinho aveva già vinto tutto e veniva ascoltato, mentre io non ho avuto credibilità fin dall'inizio", conclude Gasp. Che in passato aveva ricevuto un grande attestato di stima proprio dall'allenatore portoghese: "Il collega che in Italia mi ha messo più in difficoltà - ricorda Mou - è stato Gasperini, un maestro di tattica. In un Inter-Genoa (0-0) ho cambiato cinque volte tattica per metterlo in crisi e lui mi ha sempre contro-risposto nel giro di pochi minuti, sembrava una battaglia tra cani e gatti". 

    DIFESA A 3 - Facciamo un po' di cronistoria. Presa allo sprovvisto dall'addio di Leonardo, andato al PSG, a fine giugno l'Inter sceglie Gasperini. Un buon allenatore arrivato al posto giusto nel momento sbagliato, subito scaricato da società e squadra. In particolare gli viene imputato di giocare con la difesa a 3, un sistema di gioco che ha sempre utilizzato. L'Inter non lo sapeva già? Sarebbe come prendere Zeman e lamentarsi del suo 4-3-3 votato all'attacco... 

    MERCATO - Gasperini chiede un difensore (Criscito), un centrocampista (Vidal o Nainggolan) e un attaccante (Palacio): invece arrivano Jonathan, Poli, Alvarez e Castaignos. Per l'attacco Moratti prima tratta Alexis Sanchez, Lavezzi, Tevez e il ritorno di Balotelli, poi prende Zarate e Forlan, tra l'altro inutilizzabile in Champions League. Doveva partire Sneijder, ma alla fine (oltre a Pandev, altro ex di turno) viene ceduto Eto'o. "Con lui nel tridente insieme a Milito e Palacio ero pronto a sfidare il mondo", si rammarica Gasp. Che quattro anni fa ha guidato la squadra campione del mondo in carica per due mesi, troppo poco per riuscire nell'impresa di rivitalizzarla. Peccato, ma adesso basta sparare contro l'Inter

    @CriGiudici

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