Intermania: anno perso per Mazzarri, due ali per volare con Mancini
L'ennesimo anno di transizione. Il 2014 ha portato diverse novità in casa Inter, che dopo essere passata dalle mani di Moratti a quelle di Thohir, ha cambiato anche capitano (Ranocchia ha raccolto l'eredità di Zanetti, passato dal campo alla scrivania) e allenatore. La scelta di confermare Mazzarri al termine della passata stagione si è rivelata un'autorete dal punto di vista economico e anche sotto l'aspetto tecnico, infatti adesso la società deve pagargli lo stipendio fino a giugno 2016 ed è costretta a tornare subito sul mercato.
RINFORZI A GENNAIO - Per centrare l'obiettivo di tornare in Champions League nell'edizione della finale a San Siro, Mancini chiede due esterni d'attacco, un ruolo rimasto scoperto perché non era previsto nel 3-5-2 del suo predecessore in panchina. Perso il derby col Milan per Cerci, i nerazzurri sognano di (ri)portare in Italia il Pocho Lavezzi o lo svizzero Shaqiri, sempre più in rotta con Psg e Bayern. Le piste inglesi, entrambe con la formula del prestito, portano al tedesco Podolski dell'Arsenal e all'egiziano Salah del Chelsea.
DA CHI RIPARTIRE - Oltre a Zanetti, l'Inter ha perso anche Cambiasso, Samuel e Milito. I quattro moschettieri argentini hanno lasciato un vuoto di personalità nello spogliatoio, mentre sul campo si sono messi in luce i nuovi leader tecnici: Handanovic si conferma un grande portiere pararigori, Icardi ha un senso del gol da vero bomber, Kovacic ha talento e classe da vendere. Non sul mercato, perché l'Inter del futuro deve ripartire da loro.