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    Intermania: alla faccia del fair play

    Non ci sono cugini nei derby, anche sul mercato. Il fair play dichiarato (al telefono in privato e pubblicamente davanti ai giornalisti) dai dirigenti di Milan e Inter si è rivelato un grande bluff, scoperto subito alla prima mano. 

    MERCATO DI M. - Sul piatto c'erano Miranda, Kondogbia e Imbula. L'Inter di Mancini ha praticamente già portato a Milano i primi due (da Madrid e Montecarlo) soffiandoli al Milan di Mihajlovic ed è pronta a fare altrettanto con il terzo (da Marsiglia) prima di concentrarsi sull'attacco, dove nel mirino ci sono Salah o Jovetic (dal Manchester, City). Anche qui si profilano nuove sfide con Juventus e Milan. Senza dimenticare il terzino spagnolo del Barcellona, Montoya. 

    SVEGLIA - In casa nerazzurra è suonata la sveglia, proprio come vi avevamo anticipato settimana scorsa (LEGGI QUI). Così le ironie per le telefonate di Mancini si sono spostate sull'altra sponda del Naviglio. Il condor Galliani ha abbandonato il tavolo delle trattative per Miranda e Kondogbia, raccontando una favola che ricorda tanto quella della volpe e l'uva

    FAIR PLAY - Tornando al discorso del fair-play, ce n'è un altro: quello finanziario. Non a caso l'affondo finale dei nerazzurri su Kondogbia è partito subito dopo la sentenza dell'Uefa che, aprendo le porte dell'Europa League alla Sampdoria, di fatto le ha chiuse all'Inter. Questo stop ha dato un'accelerata al mercato, infatti tra venerdì e sabato a Montecarlo ci sono stati più sorpassi e controsorpassi che nel Gran Premio di Formula 1. 

    ALL IN - Nel Principato c'è anche il Casinò. L'Inter ha scommesso molto (35 milioni di euro per il cartellino più un contratto di 5 anni da 4,5 milioni a stagione bonus compresi) su Kondogbia, il centrocampista più pagato della storia nerazzurra. La foto della sua firma è riuscita nell'impresa di far diventare agli occhi dei tifosi Fassone un po' più 'simpatico', un aggettivo tanto caro all'ex presidente Moratti, che ai suoi tempi spese certe cifre solo per grandi attaccanti come Vieri, Crespo, Ronaldo, Milito e Ibrahimovic. 

    INTERISMI - I tempi passano, ma il popolo bauscia resta sempre incontentabile o quasi. Gli stessi che prima accusavano Thohir di non spendere sul mercato, adesso lo criticano di aver pagato troppo un giocatore. Oppure 'gufano' ricordando il precedente di Suazo (tutta un'altra storia), pronti a rincarare la dose se e quanto verrà ceduto Kovacic. In tal caso, Mancini si prenderebbe la responsabilità della decisione di puntare più sul fisico che sulla tecnica. Una scelta rischiosa, ma condivisibile per cercare di tornare subito competitivi ai massimi livelli. Ricordate la sua prima Inter? Iniziò a vincere quando in mezzo al campo arrivarono Vieira e Dacourt al posto di Veron e Pizarro. 

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