AFP/Getty Images
Intermania: Agnelli, non si può paragonare il Coronavirus a Calciopoli
C'è poi la questione di quei due scudetti sfoggiati dai bianconeri contro ogni regola, ma adesso il punto è un altro. Al giorno d'oggi il calcio italiano non può più permettersi di litigare pensando al passato. Quindi sorvoliamo sulla polemica nata dall'intervista all'ex procuratore federale Giuseppe Pecoraro, che ha denunciato l'assenza del file relativo alla comunicazione tra l'arbitro Orsato e il Var sulla mancata espulsione di Pjanic per un fallaccio su Rafinha nel derby d'Italia di due anni fa a San Siro.
Il presidente della Juventus ha ribadito la "ferma volontà di concludere la stagione". Ecco, bisogna guardare avanti e ripartire da qui. La Serie A ha il dovere di compattarsi per riprendere a giocare, evitando che la già grave crisi economica assuma proporzioni devastanti. Perché, piaccia o non piaccia, il calcio non è più solo un gioco ma rappresenta un'importante industria del Paese. Per tutti i soldi che muove e per i posti di lavoro che crea. Pensare soltanto ai calciatori strapagati è un grosso errore demagogico e populista.