Inter, Zarate:| La tassa sul passaggio
Pagato per passare il pallone: questa, davvero, non s’era mai sentita. Maurito Zarate riceverà dall’Inter un bonus sullo stipendio (già, di per sé, non trascurabile: 3 milioni di euro netti all’anno) nel caso realizzi almeno dieci assist, propiziando altrettante reti. Dove non riuscirono gli allenatori, forse riuscirà la busta paga: sarà lei a convincere Zarate che la palla non è proprietà privata? E dire che lo spirito di squadra, nello sport, dovrebbe essere un valore automatico: in campo ci sono 22 giocatori ma un solo pallone. Anche i bambini all’oratorio non lo passano mai, però i maestri li devono convincere, mica premiarli perché facciano una cosa appena normale. Così, invece, saltano le regole basilari dell’educazione al senso collettivo, alla socialità, al mutuo soccorso: è come se in qualunque lavoro, o settore del vivere civile, decidessimo di collaborare con gli altri solo se pagati in più. La cosa buffa è che l’Inter, poi, ha scritto sul contratto anche un bonus supplementare per i gol di Zarate, temendo che costui, solo davanti alla porta, pur di incassare la paghetta cercasse un compagno libero invece di segnare. Da qualunque parte, o porta, lo si guardi, un puro delirio.
P.S.: l’autore di questo commento tiene a precisare di averlo scritto da solo, ma egli sarebbe stato disposto a dividerlo con un collega in cambio di un contributo anche modesto, diciamo una trentina di euro.