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    Inter, Zanetti: 'Futuro Lautaro, si può stare tranquilli. Scudetto? Ci sono i presupposti per ripeterci. Su Zhang...'

    Inter, Zanetti: 'Futuro Lautaro, si può stare tranquilli. Scudetto? Ci sono i presupposti per ripeterci. Su Zhang...'

    • Redazione CM
    Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, è stato ospite di 'Supertele' su DAZN e ha parlato a tutto campo: le sue dichiarazioni.

    COSA RESTA DELLA FESTA SCUDETTO - "Resta la felicità dei tifosi innanzitutto e il percorso fatto dall'inizio alla vittoria del campionato. Inzaghi e i suoi hanno fatto un grandissimo lavoro, consapevoli di essere forti, ma doveva essere dimostrato sul campo e l'Inter ha dimostrato con personalità e gioco di essere la più forte".

    INZAGHI ERA IN BILICO? - "Da parte nostra no, ma c'è stato un momento di difficoltà. I risultati, soprattutto in campionato, non arrivavano".

    LA FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE PERSA CONTRO IL MANCHESTER CITY - "Essere arrivati in finale era un grande traguardo. Poi il Manchester City era favorito, si diceva che avrebbe vinto facilmente. Poi vista la partita rimane il rammarico perché si poteva anche vincere. Da quella gara siamo usciti con la consapevolezza di essere una squadra forte che poteva combattere per traguardi importanti".

    IL PESO DI SIMONE INZAGHI - "Tantissimo. Ha portato le sue idee. La squadra giocava bene e divertiva perché i giocatori si trovavano tutti al meglio della forma, il mister ha dato questa serenità e questa consapevolezza di essere una squadra forte. La voce? Le ultime partite mandava Farris (ride, ndr). E' uno che si impegna tanto perché ci tiene, i ragazzi lo seguivano in tutto e si vedeva in campo l'atteggiamento in ogni partita".

    HAKAN CALHANOGLU REGISTA - "Ha accettato questa grande sfida e questo nuovo ruolo, Inzaghi gli ha dato fiducia e Calha si sentiva protagonista, sia in difesa sia in attacco".

    L'IDEA MARCUS THURAM - "Sono stati bravi Ausilio e Baccin che lo seguivano da tanto tempo. Lui ha avuto anche un infortunio al ginocchio, l'abbiamo aspettato perché avevamo grande fiducia in Thuram. Quando arrivi in un campionato come il nostro, specie per un attaccante, è dura. Ma ha trovato subito il feeling con Lautaro Martinez ed è stato determinante".

    LUKAKU MAI RIMPIANTO? - "La bravura di Lukaku non si discute, abbiamo vinto un campionato con Conte in cui è stato determinato. Poi ha fatto la sua scelta e abbiamo preso atto. Nessuno se l'aspettava per la tempistica, se ce l'avesse detto prima avremmo avuto un'altra strategia E' stata una grande sfida anche per noi trovare attaccanti alternativi, siamo stati bravi, si è creato un gruppo con valori importanti, anche umani".

    FUTURO LAUTARO MARTINEZ - "Lauti è contento. L'Inter è la sua famiglia e lo dimostra, dimostra senso di appartenenza. Ha svolto in maniera esemplare il ruolo da capitano. Legame con la vecchia Inter? Quando Milito lavorava nel Racing lo seguivamo, parlavo con Diego e mi diceva che era forte. Mi ha sorpreso una partita in cui ha fatto tre gol e a fine partita dice che è molto contento per i tre gol, ma non per la sua prestazione. Un ragazzo di 18 anni che risponde così ha qualcosa che fa riflettere. Pensavamo che andasse in un'altra squadra perché era quasi certo che andasse all'Atletico Madrid, un giorno mi chiama uno dei suoi procuratori che conosco e mi dice che c'erano problemi con l'Atletico e che se eravamo ancora interessati potevamo provare. Sono venuti a Milano e Piero è andato in Argentina e ora Lautaro è con noi. Di lui mi piace che si è migliorato ogni anno e adesso ha una maturità che ne fa un punto di riferimento".

    COME SI MIGLIORA UN'INTER QUASI PERFETTA? - "Tanti determinanti dalla panchina? Fanno lavorare bene chi fa da titolare. Tutti i ragazzi si sentivano importanti, chiunque entrava dava il suo contributo. Carlos Augusto, Darmian, giocatori intelligentissimi e importanti. Tutti volevano mettersi in mostra, abbiamo vinto tante partite alla fine anche per questo motivo qui. Frattesi ha fatto gol determinanti. La cosa più difficile è continuare. Come si fa? Lavorando, nella stessa maniera. Umilmente. Abbiamo vinto un campionato importante, ma vogliamo ancora essere competitivi, vogliamo difendere quello che abbiamo vinto. I presupposti ci sono, c'è un gruppo umano importante".

    LA FORZA DELLA SOCIETA' - "Vediamo le opportunità che si presentano. Per vincere devi costruire una squadra anche fuori dal campo che lavori a pari livello di quella sul campo. Quando vinci è facile, ci sono sempre momenti di difficoltà. Parlavamo prima dei momenti di difficoltà di Inzaghi, lì la società deve supportarlo".

    STEVEN ZHANG - "Siamo in contatto permanente, lui ci chiede come vanno le cose. Era felicissimo e dispiaciuto per non esserci. Quando vedi una società che funziona, anche lui credo che sia tranquillo perché il club è in buone mani".

    CHE MERCATO SARA'? SI PUO' COLMARE IL GAP CON LE BIG EUROPEE? - "Gap con il Manchester City? Guardando la finale sembra che non ci sia. In realtà con gli introiti che ci sono in Premier ad oggi non possiamo competere, ma per sfida dobbiamo trovare alternative, portare giocatori funzionali a quello che vuole il mister e che vogliamo noi, che sappiano mettersi la maglia dell'Inter, che vive di pressioni e obiettivi. Quelli che abbiamo preso ci hanno dato ragione e speriamo che quelli che arriveranno arricchiscano la squadra".

    L'ELIMINAZIONE CON L'ATLETICO MADRID - "C'è sempre una lezione da imparare. Resta il rammarico perché c'è stata un'opportunità che non abbiamo sfruttato, sia all'andata che al ritorno abbiamo avuto occasioni. La Champions League è  una questione di dettagli, specie contro squadre ostiche come l'Atletico. Si impara".

    REGALARE UNA NUOVA BANDIERA AL CALCIO ITALIANO - "Sarebbe bellissimo, perché vuol dire che uno sta bene e ci tiene. Lautaro ormai sono sei anni che è con noi. Bastoni, Dimarco, Barella, sono tutti giocatori che se vedi giocare e senti parlare hanno i nostri valori. Mi piacerebbe tantissimo che potessero fare una carriera lunga con noi. Normale che i grandi giocatori vengano a vederli grandi club. Poi uno anche di fronte a tanti soldi può decidere che sta bene qui e restare. Giocatori che hanno fatto una stagione straordinaria è normale che ricevano chiamate, ma la nostra tranquillità è che se senti parlare i ragazzi sono tutti felicissimi di restare. Il prossimo anno avremo la Champions con tante partite, il Mondiale per Club, difendere lo Scudetto... Dovremo fare una grande squadra".

    DIMARCO - "Fede è cresciuto con noi, poi è andato altrove e ora è tornato. Si sta vedendo la classe che ha, è interista dentro e si vede da quello che fa in campo e anche fuori con i cori (ride, ndr)".

    MAURO ICARDI - "Se lo sento ancora? Credo che ci possa stare che avesse il desiderio di diventare una bandiera. E' tanto che non lo sento, ma quando torna a Milano lo vedo volentieri".

    POSSIBILE IL SACRIFICIO DI UN BIG? - "Noi non dobbiamo aprire un ciclo, il ciclo nostro è iniziato. Negli ultimi 4-5 anni abbiamo vinto due Scudetti, Supercoppe, Coppe Italia, una finale di Champions e una di Europa League".

    LO SCUDETTO MILAN DEL 2022 - "Una grande occasione che può capitare. Sono stati bravi loro che ci hanno creduto fino alla fine e l'hanno vinto".

    DAL CAMPO ALLA SCRIVANIA - "Fuori dal campo si soffre di più, però il fatto di far parte di questo mi rende molto felice".

    JOSE' MOURINHO - "Lo sento. Adesso è tranquillo. De Rossi sta facendo un grandissimo lavoro a Roma. Mi è dispiaciuto perché so quanto ci tiene José alle sue squadre, non si aspettava di essere mandato via così ma fa parte del calcio".

    EMOZIONE COSI' NEANCHE CON IL TRIPLETE - "C'era la seconda stella, il derby con il Milan... I tifosi non si aspettavano questi festeggiamenti e sono scesi in strada con noi, è giusto così. I ragazzi si stanno rendendo conto di aver scritto una delle pagine più importanti del club".

    QUANTO SI SENTE ITALIANO E COME VEDE L'ITALIA ALL'EUROPEO - "Ormai mi sento l'Italia, l'Italia è il mio Paese senza dimenticare l'Argentina. Nazionale? Spalletti dovrà fare un grandissimo lavoro, non sarà semplice. Sono mancati gli ultimi due Mondiali e nessuno se l'aspettava, dopo aver vinto gli Europei. Mi auguro che ce la facciano e si qualifichino al prossimo Mondiale".

    CROLLO NAPOLI - "Nessuno se l'aspettava. All'inizio dell'anno la mettevo tra le protagoniste".

    IL GIOCATORE PIU' MIGLIORATO - "A me ha sorpreso Carlos Augusto. Non lo conoscevo così tanto. Fisicamente, molto intelligente, non lo vedi mai in affanno. Vedi sempre la sua personalità. Mi piace tanto Darmian, dove lo metti fa bene. Frattesi ogni volta che entrava aveva questa voglia di spaccare tutto".

    LA SCONFITTA CON IL SASSUOLO: QUANTO HA DATO FASTIDIO A INZAGHI? - "Ha dato fastidio a tutti. A Inzaghi, ai giocatori, a noi. Il Sassuolo ha trovato il gol ed è riuscito a vincere, noi le occasioni le abbiamo avute. Ci teniamo a fare il meglio. Erano tutti arrabbiati dopo la sconfitta".

    LAUTARO: I TIFOSI POSSONO STARE TRANQUILLI PER L'ANNO PROSSIMO? - "Si può stare tranquilli. Sarà ancora il capitano dell'Inter? Sì".

    FA PIU' PAURA MILAN, JUVENTUS, ROMA O NAPOLI COME CONTENDENTE? - "Nessuna paura, rispetto per tutte. Confermarsi sarà molto difficile, ma abbiamo questa voglia".

    IL PROSSIMO SOGNO - "Alzare un'altra Champions come dirigente, sarebbe fantastico".

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