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Inter, Zalewski: "Ammiro Perisic, son cambiato grazie a Mourinho. E' una tappa molto importante per me"
QUANDO HAI INIZIATO A GIOCARE? - "Avevo 5-6 anni, nel paesino sotto casa. Mi sono trasferito a 8 anni a Zagarolo e poi dopo un anno mi ha preso la Roma. La passione per il calcio me l'ha trasmessa papà, guardavo le partite con lui. Mi ha lasciato tanti insegnamenti che mi porto con me con orgoglio: uno di questi è rimanere sempre umile".
RADICI - "Un significato molto importante, infatti ho scelto di giocare con la Nazionale polacca. Questo lo devo a mio papà e alla mia famiglia".
INIZIO DA TREQUARTISTA - "Il mio ruolo è cambiato definitivamente con José Mourinho, all'esordio in prima squadra. C'erano tanti indisponibili in una gara in casa contro il Verona, a quel punto il mister decise di buttarmi dentro e da lì sono cresciuto tanto".
TRE CARATTERISTICHE - "Rapido, veloce e ho un buon tiro".
GIOCATORE CHE AMMIRI - "Come professionista ho sempre ammirato Cristiano Ronaldo. Come quinto ho ammirato Ivan Perisic, uno che è stato qui".
ALLENATORE - "Direi banalmente Mourinho, ma per arrivare a questo livello sono stati tutti importanti".
AVVENTURA ALL'INTER - "Di vivere una grande esperienza, sono arrivato in un contesto molto grande. E' una tappa molto importante per la mia carriera, spero di viverla al meglio".
PRESSIONE - "Cerco di pensare il meno possibile, staccando la mente".
ESORDIO NEL DERBY - "Una grandissima emozione, è una partita a cui tutto il popolo interista tiene tanto. Sono contento di aver esordito così, merito della squadra".
TALENTO O DETERMINAZIONE? - "Entrambe, col talento ci nasci mentre la determinazione è una cosa che la gente non vede e fai per te stesso".