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Inter, vittoria e spreco contro l’Egnatia. Thuram preoccupa: serve un bomber
PRIMO TEMPO - Dopo 5’ dal fischio d’inizio i nerazzurri sono già sotto di una rete, il doppio errore è di Alessandro Bastoni, che prima sbaglia le misure di un passaggio verso il centro, poi scatta in ritardo, rendendo vano il tentativo di rimediare al suo stesso errore. Quello maggiormente predisposto alla reazione immediata è Lautaro Martinez, che nei successivi 15’ dopo lo svantaggio arriva alla conclusione per tre volte, sfiorando il pareggio. L’Inter cresce, le gambe iniziano a girare e il solito Lautaro, scappando sul filo del fuorigioco, impegna il portiere avversario. Al 30’ una grande opportunità per Barella con un pallone che lentamente esce dall’area andando incontro al suo destro, ma il centrocampista si concede a un eccesso di generosità che gli lascia preferire l’appoggio per Lautaro al tiro di prima intenzione in porta, ma l’appoggio al compagno è corto e l’occasione sfuma. Al minuto 35’ si vede finalmente Thuram: il francese salta alle spalle del difensore e di testa impatta il bel cross di Barella, ma il tentativo finisce tra i guantoni di Sherri, che pochi secondi dopo sventa anche il pericolo apportato da Mkhitaryan, dopo uno scambio bello e funzionale tra l’armeno e Lautaro. Ancora Sherri abbassa la saracinesca anche sulla conclusione di Barella, dall’interno dell’area di rigore. Al 40’ altra bella azione di Lautaro che destro-sinistro sguscia tra gli avversari e serve al centro per Thuram, ma il numero 9 si coordina malissimo in area e spreca tutto. All’ultima azione del primo tempo, l’Inter, potrebbe ancora pareggiare, ma su assist di Mkhitaryan, Lautaro non angola il colpo di testa e colpisce in pieno il portiere avversario. Più imprecisione che sfortuna e il primo tempo termina con il club ospite in vantaggio per una rete a zero.
SECONDO TEMPO - L’Inter rientra in campo con lo stesso undici titolare e nei primi 3’ minuti arriva alla conclusione per ben due volte, in entrambi i casi e Dumfries a provarci, prima con un colpo di testa, poi con una sforbiciata. Al 5’ la “sberla” di Calhanoglu dalla distanza, ma altro pallone alto. Trascorrono 2’ e questa volta ci prova Lautaro, di sinistro, anticipando il diretto avversario in area di rigore, su cross di Dimarco. Il “Toro” colpisce di sinistro, senza precisione. L’assedio nerazzurro non produce frutti, si crea tanto ma non si segna e allora Barella decide di dare uno schiaffo morale alle punte, facendogli vedere in prima persona come dovrebbero comportarsi con certi palloni tra i piedi: il centrocampista si inserisce alle spalle dei difensori, riceve il bel lancio di Bastoni, addomestica il pallone e chiude un gran diagonale per l’1-1. Il problema è che dopo aver raggiunto il pareggio, l’Inter torna sotto per un’altra mezza palla sporca: Lautaro tocca involontariamente con la mano in area e l’arbitro fischia il calcio di rigore, realizzato con freddezza da Medeiros, che beffa Sommer con un bel cucchiaio. Al 72’ Inzaghi manda in campo Lazaro per Dimarco, Cuadrado per Dumfries, Sensi per Barella, Audero per Sommer, Bisseck per Darmian, Frattesi per Mkhitaryan, Asllani per Calhanoglu e Correa al al posto di Thuram. Al 77’ Lautaro va via da campione ma ancora una volta, di fronte al portiere, si perde in mezzo bicchiere d’acqua. La porta sembra stregata ma l’incantesimo si spezza quando Lazaro dalla sinistra lascia partire un bel cross che trova il “Toro” libero in area. Questa volta l’argentino non può proprio sbagliare, da due passi dalla linea, si tuffa come un rapace e di testa spinge il pallone in rete per il 2-2. Salta il tappo e Lautaro bissa, prima conquistando un rigore e poi realizzandolo con freddezza. C’è tempo per un’altra emozione: Correa se ne va in dribbling e appoggia a centro area per Stabile (entrato per Bastoni), che mette dentro a porta vuota il 4-2.
COSA NON HA FUNZIONATO - L’Inter continua ad essere una squadra che crea tantissimo e realizza poco. Gli attaccanti non sono dei cecchini, sbagliano tanto, anche davanti al portiere. Servirebbe un bomber, uno che riempie l’area, ma il più vicino è Arnautovic, un po’ attempato. E poi c’è Marcus Thuram, che ancora una volta ha messo in mostra tutta la sua evanescenza. Buoni tocchi, zero pericolosità e una grande occasione sprecata. Anche se è presto, c’è già chi inizia a storcere il naso. Tra le cose da rivedere, anche la difesa, che continua ad essere perforata. Altri due i gol subiti stasera, che in totale, considerando le altre amichevoli, portano il passivo a 7 gol in 4 partite. Troppi.
COSA HA FUNZIONATO - L’Inter gioca bene e crea tantissimo. La squadra di Inzaghi è dinamica e divertente, cerca la profondità e ha tante armi a disposizione per poter fare male. Cuadrado convince sempre di più, così come Sensi, tra i migliori di questo precampionato nerazzurro. Attenzione anche al giovane Stabile, che mostra buona personalità. Dopo il pareggio contro l’Al Nassr, l’Inter ha vinto tutte le amichevoli disputate, chiudendo il bilancio con 4 vittorie (la prima contro la Pergolettese) in 5 partite. Tra una settimana il via alle ostilità, riparte il campionato.