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Inter, Van der Meyde: "L'Arsenal, il regalo di Moratti e il cammello in garage". Poi i guai a Liverpool: "Alcol e cocaina, finivo per uccidermi"
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L'ex esterno offensivo olandese si è raccontato a cuore aperto in un'intervista concessa ad Amazon Prime Video in occasione del confronto di Champions League tra i nerazzurri e i Gunners, ma non è stato l'unico tema toccato. Van der Meyde ha raccontato anche un curioso aneddoto ("Quel cammello in garage a Como...") e i momenti brutti, come i problemi di droga vissuti dopo il trasferimento all'Everton.
IL GOL ALL'ARSENAL - "Mi ricordo che stavamo entrando ad Highbury. Cruz segna l'1-0. El Jardinero. Ricordo che Kily Gonzalez stava arrivando a sinistra a tutta velocità e poi ha crossato, un difensore ha toccato la palla e mentre il pallone arrivava ho dato uno sguardo al portiere e ho pensato: "Ok, devo tirare là. Nell'angolino". L'ho colpita in modo perfetto. Quando tornammo a Londra, a Heathrow, vidi Moratti e tutto lo staff dell'Inter in piedi, ad applaudire e Materazzi mi disse: "E' per te". Pazzesco eh?"
IL REGALO DI MORATTI - "Moratti disse ai giocatori: "Domani potete andare tutti in gioielleria e prendere ciò che volete". Io ci andai alle nove di mattina, presi un bell'orologio per la mia ex moglie! Fu una grande festa, tutto bellissimo!".
IL CAMMELLO A COMO - "Vivevo già in Inghilterra, tornai in Italia per vedere le mie figlie e la mia ex moglie mi disse: "Vai a prendermi una cosa in garage". Così andai in garage, era piuttosto buio e vidi due... gobbe. Era un cammello! Altri animali? Zebre. A Como".
IL TRASFERIMENTO ALL'EVERTON SENZA LA FAMIGLIA - "Ho rovinato tutto. La mia carriera da calciatore era pressoché finita quando andai in Inghilterra. E' finito tutto. Perché ho fatto un sacco di cose idiote, ero giovane e con un sacco di soldi, e... avevo una doppia vita, tradivo la mia ex moglie, lei non meritava tutto questo, era una brava donna. Ho lasciato perdere i miei figli per qualcun altro. Non mi perdonerò mai per questo. E' stata solo colpa mia, non posso incolpare nessun altro".
LIVERPOOL E LA COCAINA - "Vivevo a Liverpool e uscivamo giovedì, venerdì, sabato, domenica. E bevevamo parecchio. e la soddisfazione non era mai abbastanza. Quando l'alcol non mi è più bastato, ho iniziato con la droga. Cocaina... Non ero più io. C'erano problemi con l'allenatore, la mia vita privata era complicata, la piccola principessa ha trascorso i primi tre anni di vita in ospedale. Era... tutto un mix di problemi. Fu per questo che tutto iniziò ad andare male. Poi capii. Dopo due notti in cui ero pieno di cocaina chiamai il mio agente e gli dissi: "Ascoltami, io devo andare via da qui. Voglio andare via da Liverpool, altrimenti finisco per uccidermi"".
"SALVATO DA MIA MOGLIE" - "La persona che mi ha salvato la vita vive qui. Mia moglie. Lei mi ha salvato. Melissa. Se l'avessi avuta con me quando ero calciatore sarei stato una delle migliori ali di sempre".
FUTURO - "Non guardo troppo in là nel futuro, vivo giorno per giorno. Faccio podcast ora. La gente ama tutto questo. Voglio rendere le persone felici"
GAG CON IL CANE - "Che rompiscatole questo cane eh? Sarà milanista (ride, ndr)".
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