COSA PORTA ALL'INTER

Innanzitutto, bisogna partire da ciò che Zielinski porta all'Inter, dai motivi che hanno spinto i nerazzurri ad ingaggiare il polacco. Non tanto quelli economici, va da sé che la possibilità di ingaggiare il classe 1994 a parametro zero dopo la scadenza del contratto con il Napoli fosse una ghiotta occasione da cogliere, quanto più quelli tecnico/tattici e atletici. Zielinski ha dimostrato, dall'Udinese all'Empoli al Napoli senza dimenticare la nazionale polacca, di avere particolare completezza nel proprio bagaglio tecnico e integrità dal punto di vista fisico. Basti pensare che la scorsa stagione, tra piccoli infortuni e l'esclusione dalla lista Uefa dopo i gironi di Champions League per il mancato rinnovo, è l'unica in cui è sceso sotto le 45 partite complessive tra club e nazionale dal 2016 ad oggi (35). Continuità di impiego e varietà di rendimento, perché il 30enne si disimpegna bene su tutti i fondamentali offensivi: gol, inserimenti, assist per i compagni e prima fase di impostazione.

IL RUOLO DI ZIELINSKI

Profilo chiaramente più offensivo che difensivo, anche perché la sua posizione prediletta è quella di trequartista, figura di raccordo tra il centravanti unico o le punte e il centrocampo. E' il ruolo in cui ha mostrato il meglio di sé, ma nel 3-5-2 dell'Inter questo ruolo non è previsto. Zielinski sarà costretto ad arretrare il raggio d'azione, sulla scia di quanto già fatto con il Napoli e in nazionale e giocare da mezzala, preferibilmente a sinistra ma senza disdegnare anche la posizione di interno destro. Movimenti diversi rispetto a quelli del 4-3-3, ci sarà da affinare gli incastri con i quinti e i due attaccanti, ma è più semplice ipotizzare che quello sarà il ruolo in cui lo impiegherà Inzaghi piuttosto che avanzarlo come seconda punta, soluzione plausibile ma meno probabile.

COME CAMBIANO LE GERARCHIE

Anche perché Zielinski è stato preso proprio per andare a rinforzare il reparto di centrocampo e completare un reparto che non ha trovato in Davy Klaassen la scorsa stagione una soluzione extra affidabile. Calhanoglu e Asllani come opzioni in regia, Zielinski con Barella, Mkhitaryan e Frattesi nella batteria delle mezzali. Il polacco è pronto a sgomitare per una maglia da titolare e se Barella è intoccabile sulla destra con Frattesi come suo alter ego, per l'ex Napoli la sfida per partire dal 1' sarà soprattutto con Mkhitaryan. Scalzare l'armeno, però, non sarà semplice: 46 presenze complessive per oltre 3.500 minuti, il giocatore di movimento più utilizzato nella stagione 2023/24, l'equilibratore tuttofare a cui Inzaghi difficilmente rinuncia. Almeno inizialmente dunque la cerniera consolidata Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan sembra destinata alla conferma come titolare, ma con un Zielinski in più a disposizione il tecnico nerazzurro potrebbe studiare una gestione più oculata per l'armeno, che a gennaio spegnerà 36 candeline: risparmiarlo in vista degli impegni più delicati diventa più semplice con un backup come l'ex Napoli che può garantire lo stesso livello di qualità e rendimento. Zielinski alternativo a Mkhitaryan o titolare al suo posto ma non solo, a seconda dell'avversario e del momento della partita i due potrebbero anche convivere per dare alla squadra una trazione ancor più offensiva. Un giocatore, tante soluzioni: il jolly Zielinski è pronto.