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    Inter, top e flop: Satriano brilla ancora, male Pinamonti. Dimarco deve far riflettere e Radu si supera

    Inter, top e flop: Satriano brilla ancora, male Pinamonti. Dimarco deve far riflettere e Radu si supera

    • Pasquale Guarro
    L’esordio di Simone Inzaghi sulla panchina dell’Inter finisce con un 2-2 nei tempi regolamentari e con il trionfo nerazzurro sul Lugano dopo i rigori. Con una squadra rimaneggiata, l’ex tecnico della Lazio rischia qualcosa di troppo nel primo tempo, quando va addirittura sotto di due reti. L’Inter trova le energie per raddrizzare il match, prima con D’Ambrosio e poi con Satriano, il classe 2001 che sta facendo vedere tante cose interessanti. Di seguito top e flop.

    TOP

    Satriano: Lotta come un leone per consentire ai centrocampisti di salire in appoggio. Colpisce un palo e segna un gran gol (quello del 2-2)facendo perno col sinistro in area di rigore e colpendo di destro per spedire il pallone all’incrocio. Rete da bomber e non a caso è il ragazzo della Primavera che ha più richieste. Un gioiellino grezzo che continua a confermarsi. 

    D’Ambrosio: Riapre la partita con la specialità della casa, il colpo di testa in mischia. Avvia la rimonta e gioca a buon ritmo.

    Dimarco: Da terzo di difesa va spesso in sofferenza, ma quando avanza dimostra di poter essere una risorsa per Inzaghi. Con quel mancino spedisce parecchi pericoli in area avversaria, anche il gol di D’Ambrosio nasce da un suo calcio d’angolo. Prima di cederlo bisognerà riflettere bene.

    Radu: Entra ed è decisivo con un grandissimo riflesso che nega il terzo gol del Lugano e porta l’Inter ai rigori. Sventa due tiri dagli undici metri con due tuffi mica male.

    FLOP

    Pinamonti: Fermo, appesantito. Lento nelle giocate e nelle idee. Satriano brilla, lui arranca.

    Agoume: Primo tempo pessimo, da un suo mezzo liscio nasce il secondo gol del Lugano. La prestazione cresce nel secondo tempo, quando trova una bella giocata conclusa con l’assist per Satriano, ma se vuoi fare il regista all’Inter serve tutt’altra personalità lì in mezzo.

    Dalbert: La sensazione è stata immediata al suo arrivo, per lui l’Inter è troppo e lo dimostra ad ogni occasione.

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