Inter via Getty Images
Inter-Las Palmas, top e flop: magia di Dimarco, Zielinski si è già integrato. Steccano Martinez e Correa
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TOP
Taremi: Sta facendo dimenticare che all’Inter servirebbe un altro centravanti al posto di Arnautovic. Nel frattempo c’è lui, con le sue giocate e i suoi gol, presi da un repertorio abbastanza vasto. Non è un fulmine di guerra ma è sempre al posto giusto e nel momento giusto, con una smisurata dose di intelligenza calcistica. Conquista e realizza il calcio di rigore e poi raddoppia con un piattone da centro area.
Mkhitaryan: È un caso da studiare, passa il tempo, invecchia e migliora. Condizione atletica invidiabile, lucidità da vendere. Sempre nel vivo del gioco ed è suo l’assist che mette Taremi nelle condizioni di battere a rete quasi senza neanche il portiere. Prezioso.
Zielinski: È arrivato a Milano 10 giorni fa e sembra un veterano per il modo in cui si è integrato nel calcio di Simone Inzaghi. Leziosismi mai fini a se stessi, giocate di prima e imbucate: il tasso tecnico è da campione e con il suo innesto, l’Inter, ha messo dentro chili e chili di qualità.
Bisseck: Domina il gioco con la sua straripante fisicità, ma impressiona per il suo modo di spingersi in proiezione offensiva. Sta crescendo anche da questo punto di vista, prende confidenza ogni giorno di più e questa volta al pronti via avrà nel bagaglio una dose d’esperienza e sicurezza che invece non aveva lo scorso anno all’avvio.
Dimarco: Pochi minuti, ma impossibile non premiarlo per quel capolavoro balistico che regala agli spettatori del Manuzzi in un caldissimo 27 di luglio. Questa volta non ci sono dubbi, a differenza dell’eurogol un po’ casuale realizzato contro il Frosinone, questa volta Dimarco vede il portiere fuori dai pali e prende la mira per beffarlo con un pallonetto chirurgico da oltre trenta metri. Gol meraviglioso, un gesto tecnico che Spalletti guarderà con un po’ di invidia, visto come sono andate le cose tra i due.
FLOP
J. Martinez: Quando si insiste nel decantare alcune doti, si finisce per forzare e per sbagliare: “È infallibile con i piedi” e pur di dimostrarlo, Martinez forza un paio di giocate che a livelli più alti sarebbero costati altrettanti gol.
Correa: In una squadra in cui anche gli ultimi arrivati sanno cosa fare, lui riesce a sembrare un pesce fuor d’acqua. Il cortocircuito è senza dubbio mentale, non riesce a scrollarsi di dosso la negatività delle ultime stagioni e quando tocca palla è in evidente difficoltà.