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    Inter, Tarantino: 'Porto il vivaio tra i top al mondo. Dimarco l'esempio. Stesso modello dall'Under 9 alla prima'

    Inter, Tarantino: 'Porto il vivaio tra i top al mondo. Dimarco l'esempio. Stesso modello dall'Under 9 alla prima'

    Massimo Tarantino, da inizio stagione diventato responsabile del settore giovanile dell'Inter al posto dell'uscente Roberto Samaden, si è concesso in una lunga intervista ai microfoni di Radio Serie A in cui ha raccontato la visione e i progetti del club per il futuro dei propri giovani.

    LA MAGLIA - "La maglia dell'Inter pesa, a tutti i livelli. E' un club mondiale, importante, oggi chi lo rappresenta in qualsiasi posto deve performare. Si creano grandi aspettative, ma è anche un posto dove puoi lavorare benissimo. Noi come Settore giovanile siamo contenti, vengono distribuiti strumenti che ci permettono di costruire il miglior percorso con i ragazzi". 

    NIENTE MERCATO - "Sì, abbiamo dato continuità perché eravamo convinti di avere buone rose. Molti 2005 hanno giocato sotto età nella passata stagione, quest'anno li abbiamo ritrovati in Primavera: c'è una squadra buonissima. Vedo grande qualità, non siamo entrati nelle logiche del mercato, che dovrebbe essere un qualcosa di straordinario a questo livello. Per il vivaio è sempre meglio formare".

    LA YOUTH LEAGUE - "La Youth League vale la Champions. Ho avuto la fortuna di farla a Roma, è un torneo che alza il livello. Affrontare le migliori squadre europee è equivalente al percorso della prima squadra. Tutto questo ci permette di girare l'Europa e avere il metro di paragone con società di alto livello anche per noi dirigenti". 

    STRUTTURE - "In Italia siamo indietro in generale rispetto ai top club. Oggettivamente, rispetto a Salisburgo, Bayern o City, siamo indietro e dobbiamo lavorare ancora tanto".

    SECONDA SQUADRA - "L'Inter ha in mente sempre la possibilità di migliorare il percorso formativo dei propri ragazzi, ma le seconde squadre sono uno step impegnativo; la Serie C la conosciamo bene. Nel momento in cui l'Inter avrà l'opzione, la si prenderà in considerazione. Fa parte del DNA del club mettere a disposizione il meglio".

    CONVITTO - "L'Inter è molto attiva, la fortuna di lavorare qui è vedere la lungimiranza di aver messo in piedi una struttura così. Non ci avviciniamo alle strutture moderne del City, ma la nostra è funzionale, non ci manca nulla per lavorare. Siamo all'avanguardia, con un convitto bello, tantissimi dipartimenti che si prendono cura dei ragazzi". 

    TOP AL MONDO - "La visione è quella di continuare quello di positivo fatto fino adesso, l'Inter ha una grande tradizione. Vogliamo provare ad alzare l'asticella, l'idea è diventare tra i top club nella formazione dei giovani. Su una rosa di 25 ragazzi c'è un 'imbuto', qualcuno va a distribuirsi in Lega Pro, altri in B, poi la punta di quelli che vanno in A. La selezione è agguerrita". 

    SCOMMESSE - "L'Inter è molto attenta a questi temi, ci sono programmi nell'area educational per i ragazzi, non solo per le scommesse. L'Inter lo fa anche all'interno delle proprie strutture, l'obiettivo è sensibilizzare i ragazzi per non cadere in questi errori".

    MAROTTA E GLI ALTRI DIRIGENTI - "Rapporto stupendo, mi ritrovo a lavorare in una struttura che funziona benissimo da tantissimi anni. Ho il grande supporto di Marotta, è sempre stato disponibile, è il punto di riferimento dal punto di vista sportivo. Per la parte tecnica vale la stessa cosa con Piero e Dario, siamo diventati colleghi dopo anni di conoscenza. La bellezza di lavorare all'Inter è il fatto di farlo con persone stupende". 

    CHIVU E LA PRIMAVERA - "Abbiamo iniziato un processo nuovo, stiamo cercando di uniformare le metodologie, a partire dall'Under 9 per finire con la Primavera. Differente è il percorso della prima squadra. A Roma tutte le squadre giocavano 4-3-3, questo ci tornava comodo nello scouting. Poi il calcio moderno ci ha insegnato che si lavora sull'occupazione degli spazi che sui moduli: quando guardi il City fai fatica a capire come giocano. E' un allenatore molto esigente, non so come fosse da giocatore. Cerca di curare i dettagli ma nello stesso tempo ha una grandissima sensibilità. Sembra duro, ma è un duro positivo. E' un ragazzo intelligente, ha una grande cultura avendo avuto la possibilità di fare tante esperienze internazionali. E' una buona guida per i ragazzi perché li aiuta a entrare nel mondo dei grandi anche attraverso gli errori. La dote più importante che ha è l'apertura mentale". 

    DIMARCO - "Nei loro occhi c'è l'incoscienza di un bimbo che rincorre un sogno. E' un bell'esempio, ci piacerebbe replicarlo con più frequenza. Dimarco è venuto spesso a Interello, c'è grande appartenenza da parte della prima squadra che qualche volta è venuto a vedere le gare della Primavera". 

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