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Spalletti: 'Punto prezioso per come si era messa. Il Psv resta un gran dolore...'
PERISIC - "Ivan meglio nella ripresa? A volte ha delle letture originali, però a noi fa comodo perché fa rientri, alza il livello di squadra sulla palla di testa".
DOVE BISOGNA CRESCERE - "Si possono migliorare le due piazzole alte sugli esterni che dà sbocchi alla manovra e più precisione sulla trequarti. Anche più qualità nella trasmissione dei passaggi dentro il folto. Loro abbassavano i due mediani e a volte anche il trequarti mettendosi spesso 4-3-3. Con le distanze giuste anche preventivamente, non rischi nelle ripartenze".
LE FASCE - "Più uno contro uno dei terzini? Lo potevamo fare a destra con D'Ambrosio, lasciando Politano nell'uno contro uno. Invece Politano era costretto ad accentrarsi. Nel secondo tempo, invece, l'abbiamo fatto meglio, con D'Ambrosio che faceva quasi il mediano interno".
IL CALCIO ITALIANO - "Bisogna fare un percorso, essere persuasivi con i calciatori. Che calcio si vuol fare? Non passare la palla al portiere? Tutte le grandi squadre cercano portieri che sappiano giocare con i piedi perché è la soluzione per liberare lo spazio quando l'avversario viene in pressing. Poi è chiaro che dipende anche dal momento in cui affronti certe squadre, come accaduto con l'Eintracht. Invece il Psv resta un dolore per noi, perché quella potevamo davvero vincerla, sebbene in Champions avevamo delle limitazioni che condizionano e ti vanno a intaccare anche le gare successive di campionato. Ma le nostre squadre hanno calciatori forti. Si può vincere e perdere, ma la professionalità sta nel modo corretto di lavorare".