Inter, Spalletti: 'Miranda e Perisic titolari, più facile senza Messi' VIDEO
Alla vigilia della sfida contro il Barcellona in Champions League, l'allenatore dell'Inter, Luciano Spalletti risponde alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa.
Senza Messi può essere favorita l'Inter?
“Quando vai a incontrare squadre come il Barcellona, dove c'è talento in tutte le parti del campo, è sempre favorita. Ma noi dobbiamo avere grande autostima. Dobbiamo ripetere quanto fatto nelle ultime partite, con umiltà e disponibilità”.
L'assenza di Messi cambia la sua idea tattica?
“Per uno che fa il mio mestiere non è facile cambiare l'atteggiamento della squadra in funzione di un calciatore, ma è chiaro che Messi è un calciatore differente, che quando pensi di aver visto tutto nel calcio, arriva e fa cose differenti, creandoti confusione. Hanno qualità per creare soluzioni contro qualsiasi avversario e credo che il problema sia quello, non come marcare un calciatore o un altro. Dobbiamo tenere di più palla e sembra un paradosso in questo stadio”.
Crede che il Barcellona cambierà modulo? Cosa si aspetta?
“Diventa difficile immaginare cosa potranno fare perché hanno a disposizione calciatori con qualità diverse, quelli veloci, quelli tecnici che entrano più nel campo, come Rafinha, che colgo l'occasione per salutarlo e ringraziarlo per quello che ci ha dato la passata stagione in funzione dell'obiettivo che abbiamo raggiunto. Per noi è stato fondamentale e mi farebbe piacere vederlo giocare anche se penso potrebbe crearci problemi perché è un calciatore che conosce il calcio. Ma comunque mi aspetto un 4-3-3”.
Il futuro dell'Inter in Champions può dipendere dall'assenza di Messi in entrambi i match contro il Barcellona?
“Penso che con Messi sarebbe stato un Barcellona molto più forte, ma anche senza di lui rimane una grandissima squadra e per questo dobbiamo assolutamente mostrare di essere di grande spessore. Dobbiamo essere una squadra che non diventa succube dell'avversario, che va a portare il discorso sul credere di avere delle possibilità, che è come deve essere quando fai questo lavoro. Senza Messi sarà più facile. Quando ho iniziato a giocare si diceva di giocare a due tocchi per fare prima, poi ho visto giocare Messi che fa 4 tocchi in meno tempo di quelli che ne fanno due”.
Questa è la prima notte di Gala?
“Sono anni che manchiamo da questa competizione e questa diventa una gara, per la pesantezza del club che abbiamo di fronte, che ci siamo sognati di venire a giocare. La consacrazione vera passa dall'avere l'ambizione di giocare partite come questa, di restare dentro e affrontare la squadra nel corso della partita, non subirla. Dobbiamo avere la personalità di affrontare ciò che ci capiterà dentro la partita perché è una materia che conosciamo”.
Le piacerebbe poter contare ancora su Rafinha?
“Di questo abbiamo già parlato. Avevamo dei documenti che scadevano ad un certo punto e fino ad allora non potevamo fare mercato in entrata. Dopo era troppo tardi andare a confermare Rafinha e inoltre molte nostre operazioni erano legate ad alcune uscite e il Barcellona non era interessato a nessuno dei nostri. Proveremo a fargli vedere che qualcosa di buono c'era”.
Icardi e Miranda potrebbero essere titolari?
“Bisogna vedere le condizioni di quelli che hanno giocato, anche se qualcosa avrei ugualmente cambiato. Bisogna capire come sta Brozovic che ad oggi ha ancora un po' di fastidio, mentre Perisic sembra aver smaltito il trauma che aveva preso. Miranda comunque gioca”.
Come pensa di sostituire Nainggolan, con Lautaro o con un centrocampista?
“Venire a fare prove qui, non sembra un buon banco di collaudo. Dovremo invece tirar fuori tutti gli attrezzi del mestiere per conoscere quella che sarà la partita. Confermo che abbiamo bisogno di tener palla e se la andiamo a mettere sotto l'aspetto del vediamo chi fa più gol... È corretto che vogliate vedere insieme Icardi e Lautaro, ma bisogna arrivarci per gradi e avere la sicurezza che gli equilibri di squadra si riescano a mantenere”.
È d'accordo con Miranda quando dice che domani l'Inter potrebbe gudagnare la qualificazione raccogliendo punti?
“Si possono fare dei passi in avanti ma la qualificazione non diventa matematica con nessun risultato. Dobbiamo avere la convinzione di potercela giocare, quell'autostima di cui parlavo prima”.
Per l'Inter quella di domani potrebbe essere una grande opportunità per compiere un ulteriore passo avanti?
“Sono d'accordo, quella di domani è per noi una grande occasione e dovremo metterci dentro tutte quelle conoscenze che abbiamo per riuscire a sfruttarla. Sono convinto che saremo pronti ad anticipare tutto ciò che passa nella partita con i tempi giusti”.
Sarà una partita chiave per la classifica del gruppo?
“Potrebbero essere punti fondamentali. Tratteremo questo match come una partita chiave”.
Se Brozovic non dovesse farcela, Borja Valero e Vecino avrebbero i 90' nelle gambe?
“In quel settore non ne abbiamo tantissimi a disposizione visti i paletti che avevamo con il Fair paly finanziario. Posso spostare calciatori da altre posizioni perché hanno anche altre conoscenze. Asamoah ci ha già giocato a centrocampo, ma anche Skriniar sa giocare in quel ruolo. Di soluzioni ne abbiamo e siamo abbastanza tranquilli, anche se diventa difficile dover mettere mano a troppe cose”.