Inter: Sneijder è l'uomo mercato
È ormai parecchio tempo che il tormentone sul futuro di Wesley Sneijder ci accompagna. Le notizie più recenti ci dicono che per lui e per Philippe Coutinho questo è l’ultimo giorno di allenamento con la squadra, prima di partire anticipatamente per le festività natalizie con il benestare della società e di Stramaccioni. Ciò porterebbe a pensare a una loro partenza durante la sessione invernale del calciomercato.
Il 26 Settembre, durante Chievo-Inter, il fantasista olandese subisce un infortunio muscolare. Dalla partita di Verona, in sua assenza, i neroazzurri infilano una serie di 10 vittorie consecutive tra campionato ed Europa League. Dall’incontro casalingo vinto sulla Fiorentina, poi, Stramaccioni ha plasmato la sua squadra con la difesa a 3, un centrocampo molto forte fisicamente e abile nel recuperare i palloni, ma che manca di un vero e proprio regista, e 2 o 3 attaccanti veloci, formidabili in contropiede, dotati di estro, grandi capacità di duettare e realizzative. Questa Inter è straordinaria quando sono gli avversari che cercano di fare la partita. Recupera palla e riparte con un contropiede mortifero. Basti osservare le vittorie allo Juventus Stadium e nelle altre sfide di vertice. Qualche difficoltà maggiore potrebbe esserci, invece, quando è lei che deve tenere in mano le redini del gioco. Questo è dimostrato dal suo cammino non troppo felice con le squadre un po’ meno blasonate. Probabilmente ciò è dovuto, anche, all’assenza di un vero e proprio uomo di fosforo a centrocampo in grado, quando gli avversari sono chiusi, di fare arrivare la sfera ai micidiali giocatori del reparto offensivo. Sneijder potrebbe rappresentare proprio la soluzione. Giocando nei due trequartisti alle spalle di una punta, l’olandese, quando in fase di possesso la situazione si complica, avrebbe il compito di abbassarsi per ricevere il pallone e dare luce alla fase di manovra della squadra, innescando gli attaccanti. Il fantasista, infatti, ha le doti necessarie. Visione di gioco, piede delicato e lancio, sono sicuramente caratteristiche parte del suo repertorio. Stramaccioni avrebbe così l’opportunità di non dovere rinunciare ad una pedina del suo solido e roccioso centrocampo per inserirvi un regista vero e proprio.