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  • Inter pronta a collaborare con la giustizia: la procedura per i biglietti alla Curva, corso per i calciatori sui rapporti coi tifosi

    Inter pronta a collaborare con la giustizia: la procedura per i biglietti alla Curva, corso per i calciatori sui rapporti coi tifosi

    • Pasquale Guarro
    In Viale della Liberazione c'è la massima disponibilità a collaborare con la giustizia, anche per chiarire la propria posizione in merito alle ultime intercettazioni emerse nel filone che ha finora condotto a 19 arresti tra gli ultras di Inter e Milan, con l'indagine partita nel 2018 che ha subito un'accelerazione a causa dell'omicidio consumato ai danni di Antonio Bellocco a inizio settembre. Tra le varie attività illecite esercitate dalla Curva, la rivendita dei biglietti a prezzi rincarati, tagliandi che il club riservava (togliendoli dalla vendita libera) agli ultras, i quali acquistavano i titoli per poi far partire il grande giro d'affari, il tutto alla luce del sole, con tanto di annunci e riferimenti sui social.  

    Richieste che in determinate occasioni sono state superiori ai mille biglietti, come per la finale di Champions a Istanbul, dietro la quale c'è stata una lunga trattativa tra le parti, con anche momenti di tensione, visto che inizialmente il club non intendeva soddisfare la tifoseria organizzata. Un muro che gli ultras hanno provato ad aggirare contattando direttamente tesserati del club nerazzurro, come emerge dalle intercettazioni tra Marco Ferdico e Simone Inzaghi. 

    Contatti che non sono piaciuti al pm, anche se la posizione dell'Inter in merito ai biglietti ceduti è sempre stata molto chiara dal momento in cui ogni cosa è sempre stata prima concordata con la Digos, come spiegato anche da Andrea Beretta, ex capo ultrà nerazzurro, che ha dichiarato: "Avevamo fatto una richiesta iniziale, ma ce ne sono stati proposti meno della metà. Allora per evitare di lasciare la metà dei tifosi a casa abbiamo detto 'non va nessuno'. Poi invece la società, in accordo anche con la Questura, è riuscita a ottenere i 1500 biglietti". 

    Al fine di gestire i rapporti con la Curva, il club nerazzurro si è affidato a due persone che lavorano da cuscinetto tra le forze dell'ordine e gli ultras, un filtro che però non sempre è stato rispettato ed è su questo che il pm adesso sta concentrando gli sforzi al fine di trovare un equilibrio da rispettare. 

    In Viale della Liberazione non si teme un commissariamento, come spiegato dal presidente Beppe Marotta, che ha chiarito: "Noi siamo parte lesa come hanno detto i magistrati. Sono qui per togliere ogni preoccupazione ai nostri sostenitori. Vogliamo collaborare, siamo a totale disposizione. L'Inter ha una struttura di sicurezza che applica dei protocolli rigidi, a volte purtroppo ci sono dei fenomeni aldilà del perimetro aziendale. L'Inter è una società integerrima che agisce con trasparenza. Speriamo di allontanare questo fenomeno di criminalità dallo stadio". 

    Tra le misure adottata dall'Inter in favore dei tesserati, c'è anche stato un corso seguito dai calciatori, che insieme ad avvocati e alla Digos hanno trattato il tema che riguarda i rapporti con la tifoseria. 

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