Inter, Perisic: 'Ero a un passo dal Man United, sono rimasto per Spalletti. Futuro in Premier? Mai dire mai'
L'anticipazione dell'intervista concessa dall'attaccante dell'Inter, Ivan Perisic a Four Four Two aveva già fatto discutere e ora che la rivista è stata pubblicata, l'esterno croato tornerà a far parlare di sè. Il legame con il club nerazzurro è saldo, ma l'idea, in futuro, di provare nuove sfide rimane.
ANNO DA RICORDARE - "L'anno non è ancora finito ma è stato certamente un anno da ricordare. Il successo ottenuto in Russia è stato indubbiamente il più grande e prezioso della mia carriera, ma ho vissuto negli ultimi 12 mesi anche parecchi momenti belli e di successo all'Inter. Poteva anche essere meglio, ma il fatto di essere tornati in Champions dopo un periodo così lungo fuori mi dà ragione di pensare che questo sia stato assolutamente l'anno migliore della mia carriera".
LA SEMIFINALE CROAZIA-INGHILTERRA - "Anche se probabilmente ho giocato partite migliori, quella notte è stata qualcosa di veramente speciale. Sul fronte emotivo è stata sicuramente la più grande notte della mia carriera calcistica. Non capita tutti i giorni di raggiungere una finale di Coppa del Mondo, specie dopo aver segnato un gol e servito un assist. E' difficile anche solo sognare uno scenario del genere".
IL RITORNO A ZAGABRIA - "Ci è stato detto che tantissima gente ci stava aspettando per riceverci, ma il modo in cui ci hanno accolto è stato inimmaginabile. Più di 500 mila persone sono scese in strada per darci il ben tornato. Le canzoni echeggiavano dappertutto, ovunque c'erano bandiere croate. E' stato veramente come in un sogno. Solo quando vedi la felicità di queste persone, dal più giovane al più vecchio, realizzi quello che hai ottenuto non solo per te stesso ma per l'intera nazione. Penso che sia l'aspetto più importante della storia. Siamo arrivati in ritardo di diverse ore alla cerimonia ufficiale perché il bus scoperto non riusciva a farsi strada in mezzo a quella massa. Quando siamo saliti sul palco è stato come un terremoto, sentivamo il pavimento tremare. Già il solo fatto di giocare per la Nazionale mi rende molto orgoglioso, riuscire a ottenere questi successi è qualcosa che non ha paragoni. Spero che abbiamo incoraggiato tanti bambini a giocare a calcio, a lasciare i loro smartphone e computer e andare in campo a giocare. Spero che quanto fatto possa ispirare un'altra generazione perché possa ripetere e superare il nostro record come i ragazzi del '98 hanno ispirato me".
MODRIC PALLONE D'ORO - "Sono estremamente orgoglioso del fatto che sia stato nominato miglior giocatore del mondo, penso che l'intera Croazia debba esserlo del fatto che uno di noi sia il migliore tra i migliori. Ha vinto la Champions per il terzo anno di fila con il Real Madrid, è arrivato secondo al Mondiale con la sua Nazionale, è stato nominato miglior giocatore del Mondiale ed è il faro del Real che senza di lui non è la stessa squadra. Ogni premio che ha vinto è pienamente meritato, un anno così pieno di successi è molto raro. Sa esattamente cosa fare col pallone, è fantastico avere un compagno che ha un'intelligenza e una comprensione del gioco così elevate. So che finché riuscirò a farmi trovare in buona posizione mi saprà fornire palloni perfetti. ha una visione unica del gioco, riesce sempre a trovare la maniera perfetta per servire i compagni al momento giusto".
IL RITORNO IN CHAMPIONS - "L'Inter non si era qualificata per la Champions League negli ultimi 6 anni. E per un club talmente conosciuto è un periodo lunghissimo. Per fortuna siamo stati capaci di riportare la Champions League a San Siro, sono davvero felice di aver fatto parte di questa storia perché non è stata una passeggiata. La qualità del calcio italiano è migliorata tantissimo negli ultimi anni e ci sono diverse squadre forti. Magari non avevamo la squadra giusta per vincere lo scudetto ma volevamo lottare per un piazzamento nelle prime quattro e andare in Champions. La partita con la Lazio è stata davvero stressante e probabilmente riassume alla perfezione la nostra stagione in 90 minuti. Abbiamo dovuto rimontare due volte ma alla fine abbiamo vinto ed è stata un'emozione incredibile da celebrare all'Olimpico".
SPALLETTI - “Quando Spalletti è arrivato, ero molto vicino a lasciare il club. Ma lui ha sempre mostrato un tremendo desiderio di trattenermi in squadra e ha anche spiegato apertamente che non voleva perdermi. Ovviamente è stato qualcosa che mi ha lusingato e incoraggiato, e non ho mai rimpianto la decisione di rimanere all’Inter, nemmeno per un solo secondo. Ha fatto ovviamente la differenza per i nostri risultati, riportando l’Inter nel mezzo dell’élite dei club d’Europa”.
L'OFFERTA - “È vero, c’era un’offerta del Manchester United sul tavolo ed ero molto vicino ad andare via dall’Inter. Ma alla fine ho deciso di restare e la perseveranza di Spalletti nel tenermi ha giocato un ruolo importante. Nel calcio, i piccoli dettagli rappresentano la chiave in situazioni del genere”.
MOURINHO - "L'ammirazione di un tecnico come Mourinho indubbiamente mi lusinga. Conferma il duro lavoro e le buone performance. Quando sei elogiato da un allenatore di una grande squadra come lo United è difficile non pensare a un'offerta del genere".
FUTURO IN PREMIER - "Mai dire mai nel calcio. Dall'inizio della mia carriera ho avuto l'ambizione di giocare nel maggior numero di grandi campionati possibili. E ho ancora il desiderio di testarmi in altri tornei, come quello spagnolo o inglese. Spero che i tifosi dell'Inter possano capire il mio punto di vista. Sono un atleta e sono un professionista, mi piacciono le sfide e questa è la mia forza trainante. Cosa porterà il futuro non lo so, adesso sono concentrato sull'Inter. Stiamo provando a fare un passo avanti ancora più grande rispetto alla scorsa stagione".