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Inter-Pergolettese, promossi e rimandati: Taremi di intelligenza superiore, Mkhitaryan lancia la sfida a Zielinski. Che bravo Cocchi!
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Partita priva di grosse emozioni quella tra Inter e Pergolettese (terminata 2-1 per i nerazzurri), seconda amichevole stagionale per la squadra di Simone Inzaghi che pian piano sta recuperando gli uomini più importanti. Zielinski dal primo minuto e Agoume, schierato da centrale di difesa, le due curiosità di giornata, Correa e Taremi coppia d’attacco come contro il Lugano, con l’iraniano ancora in gol, mentre l’argentino ha faticato molto. Ottimi segnali da Mkhitaryan, l’armeno si è presentato già in grande spolvero in questo ritiro.
TOP
TAREMI: La prestazione non è stata costante, anche perché la condizione fisica è provvisoria, ma è un giocatore di intelligenza superiore. Nonostante gli spazi stretti, non finisce mai nell’imbuto, abbassa il proprio raggio d’azione, gioca in appoggio, libera varchi e si ripropone nel posto giusto. Il tocco di fino sull’assist di Mkhitaryan non imprime forza al pallone, ma lo manda in rete come fosse telecomandato, dopo aver preso in contro tempo il portiere. Sarà più prezioso di quanto si possa immaginare.
MKHITARAYN: Esplosivo e scattante, come se fossimo già ai nastri di partenza del prossimo campionato. Segno di grande professionalità, chiaro indizio sul come l’armeno abbia trascorso le proprie vacanze, probabilmente senza mai smettere di allenarsi del tutto. Solito maestro palla al piede, temporeggia e poi coglie l’attimo per servire perfettamente Taremi al termine della sua mezzaluna. Assist che vale l’1-0. Super Mkhi è già in forma campionato, chiaro messaggio per Zielinski, che se vorrà contendergli il posto dovrà farsi trovare al top.
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TAREMI: La prestazione non è stata costante, anche perché la condizione fisica è provvisoria, ma è un giocatore di intelligenza superiore. Nonostante gli spazi stretti, non finisce mai nell’imbuto, abbassa il proprio raggio d’azione, gioca in appoggio, libera varchi e si ripropone nel posto giusto. Il tocco di fino sull’assist di Mkhitaryan non imprime forza al pallone, ma lo manda in rete come fosse telecomandato, dopo aver preso in contro tempo il portiere. Sarà più prezioso di quanto si possa immaginare.
MKHITARAYN: Esplosivo e scattante, come se fossimo già ai nastri di partenza del prossimo campionato. Segno di grande professionalità, chiaro indizio sul come l’armeno abbia trascorso le proprie vacanze, probabilmente senza mai smettere di allenarsi del tutto. Solito maestro palla al piede, temporeggia e poi coglie l’attimo per servire perfettamente Taremi al termine della sua mezzaluna. Assist che vale l’1-0. Super Mkhi è già in forma campionato, chiaro messaggio per Zielinski, che se vorrà contendergli il posto dovrà farsi trovare al top.
Cocchi: Classe 2007, è tra i gioiellini dell’intero settore giovanile nerazzurro, da sempre considerato un predestinato. Poi nel calcio non si sa mai come vanno certe cose, ma questo ragazzo conferma di avere un mancino educatissimo e qualità per emergere ad alti livelli. Pennella il cross per il raddoppio firmato da Salcedo.
AGOUME': Inzaghi lo prova da difensore centrale e l’esperimento solletica la fantasia. Il test è poco probante, la Pergolettese è una squadra spuntata, priva di qualità e forza in attacco, e il francese se la cava benissimo. L’impostazione è nel suo bagaglio tecnico, concedergli di avere spazio e tempo per la giocata potrebbe essere una buona idea, a patto che regga il crash test contro avversari più smaliziati. Non male, ma da rivedere.
MENO BRILLANTI
CORREA: Inspiegabilmente nervoso con tutti, si lamenta con arbitro e compagni, non trova il suo posto nel mondo e neanche in campo. Queste sono partite in cui il suo tasso tecnico dovrebbe emergere in modo lampante, ma quando l’involuzione è mentale, anche il resto ne risente.
KAMATE: Non ripete la buona prestazione che lo aveva esaltato contro il Lugano. Appare timido, non punta mai l’uomo e si lascia saltare con troppa semplicità. Lo spunto non gli manca e possiede anche un discreto calcio dalla distanza, ma dovrà mangiarne di panelle. Oltre la giovanissima età, a sua giustificazione, il fatto che non abbia mai giocato da quinto e che nel corso della scorsa stagione abbia già dovuto lavorare tanto per trasformarsi da centrocampista a punta esterna. Di sicuro non gli mancano abnegazione, duttilità e sacrificio.
ASLLANI: Lontano dalla forma migliore, non va a prendersi tutti i palloni che invece dovrebbe. Arriva alla conclusione in diverse occasioni, ma non riesce mai a centrare lo specchio della porta, nonostante la totale assenza di pressing. D’altronde è stato l’ultimo ad aggregarsi, insieme a Zielinski.
AGOUME': Inzaghi lo prova da difensore centrale e l’esperimento solletica la fantasia. Il test è poco probante, la Pergolettese è una squadra spuntata, priva di qualità e forza in attacco, e il francese se la cava benissimo. L’impostazione è nel suo bagaglio tecnico, concedergli di avere spazio e tempo per la giocata potrebbe essere una buona idea, a patto che regga il crash test contro avversari più smaliziati. Non male, ma da rivedere.
MENO BRILLANTI
CORREA: Inspiegabilmente nervoso con tutti, si lamenta con arbitro e compagni, non trova il suo posto nel mondo e neanche in campo. Queste sono partite in cui il suo tasso tecnico dovrebbe emergere in modo lampante, ma quando l’involuzione è mentale, anche il resto ne risente.
KAMATE: Non ripete la buona prestazione che lo aveva esaltato contro il Lugano. Appare timido, non punta mai l’uomo e si lascia saltare con troppa semplicità. Lo spunto non gli manca e possiede anche un discreto calcio dalla distanza, ma dovrà mangiarne di panelle. Oltre la giovanissima età, a sua giustificazione, il fatto che non abbia mai giocato da quinto e che nel corso della scorsa stagione abbia già dovuto lavorare tanto per trasformarsi da centrocampista a punta esterna. Di sicuro non gli mancano abnegazione, duttilità e sacrificio.
ASLLANI: Lontano dalla forma migliore, non va a prendersi tutti i palloni che invece dovrebbe. Arriva alla conclusione in diverse occasioni, ma non riesce mai a centrare lo specchio della porta, nonostante la totale assenza di pressing. D’altronde è stato l’ultimo ad aggregarsi, insieme a Zielinski.