Inter alla ricerca del Kondogbia perduto
Di sicuro ci si aspettava qualcosa in più, per tanti motivi e non solo per l’aspetto economico, che comunque ha un suo peso specifico molto importante. Geoffrey Kondogbia non si è ancora preso l’Inter sulle spalle, non si è imposto come pedina imprescindibile nel gioco di Roberto Mancini e, anzi, sta trovando qualche difficoltà di troppo.
LA NAZIONALE NON ASPETTA - L’arrivo in pompa magna con i tifosi uniti in coro ad intonare “che ci frega di Pogba noi abbiamo Kondogbia”, lo sgambetto al Milan e lo sforzo economico prodotto lasciavano presagire qualcosa di diverso, o forse di più sbrigativo. Un giocatore pronto a soddisfare nell’immediato le esigenze del proprio tecnico, che invece non ha ancora potuto apprezzare la continuità del calciatore visto nel Principato. Il periodo di difficoltà è evidente agli occhi di tutti, anche a quelli del commissario tecnico della selezione francese, Didier Deschamps, che per questa volta ha preferito non convocarlo, lasciandogli quindici giorni di 'pausa' che gli serviranno a prendere maggior confidenza coi colori e col popolo nerazzurro: “Kondogbia ha avuto un inizio di stagione difficile a causa del cambio di paese e di cultura, ma è un giocatore che seguiamo attentamente”, ha dichiarato il tecnico transalpino.
UNA DOMANDA SU TUTTE - Intanto Roberto Mancini porta avanti le proprie idee: il tecnico jesino è alle prese con un lento processo di trasformazione impostato sul calciatore francese, una metamorfosi che però è appena agli inizi, in piena fase di sperimentazione. Il fine è quello di convertire Kondogbia da mediano a interno di centrocampo, facendogli guadagnare qualche metro di campo verso la porta avversaria, dove potrebbe sfruttare il proprio fisico per essere devastante in fase realizzata. Il problema è che - almeno per adesso - l’ex Monaco non sembra avere nel Dna l’assalto alle difese opposte, non legge i tempi di inserimento e calcia poco e male verso la porta avversaria. Difetti su cui si può lavorare, ma che richiedono l’adeguato apporto di tempo. Ecco perché la domanda sorge spontanea: ci metterà meno tempo Kondogbia ad adattarsi all’Inter o la squadra nerazzurra a ricollocare il giocatore in una zona di campo a lui più congeniale? I suoi trascorsi al Monaco raccontano che da mediano di centrocampo, con accanto Toulalan, ha fornito le migliori prestazioni, la stessa situazione potrebbe verificarsi a Milano, magari con accanto Felipe Melo. Ma Mancini dovrebbe rivedere un po’ di cose e c'è da capire quanto sia disposto a farlo.
Pasquale Guarro