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    Mancini vuole un Kondogbia alla Tourè

    Mancini vuole un Kondogbia alla Tourè

    Poco più di 79 kg. Questo è il peso di 72.000 banconote da 500 euro, quelle che servono per raggiungere il prezzo giusto fissato dal Monaco per Geoffrey Kondogbia: 36 milioni di euro, bonus compresi. Peso specifico del giudizio che il francese è costretto a portarsi sulle spalle, perché gira e rigira le valutazioni, anche quelle di carattere sportivo, sono sempre in qualche modo influenzate dal vil denaro, che allunga il passo su tutti gli altri aspetti.
     
    SCARTI ECCELLENTI - Passano in secondo piano fattori come la giovane età, il nuovo stile di vita e il fisiologico adattamento: fattori più densi del mero aspetto finanziario, che invece può contare su una disarmante e superficiale praticità. Equivoco reiterato nel tempo, perché non manca un fiume pieno di esempi di tale genere e portata. In permanente minoranza quelli che predicano prudenza, mentre sono tanti gli abbagli indicati dalla fretta di esprimere un parere. Allora Zidane nei primi mesi di Juventus era poco più di uno scarto. Così come Davids al Milan o Henry sempre in bianconero.
     
    IL NUOVO TOURÉ - Tre partite da giocatore “normale”. Quante bastano a dare inizio al tran-tran delle bocciature di primo acchito. 270 minuti in cui in realtà Kondogbia ha alternato incertezze a giocate di indiscusso valore, indice della presenza dei requisiti fondamentali. Non a caso la scorsa edizione della Champions League ha visto l’ex Monaco tra i migliori elementi della competizione. Tipo di gioco maggiormente adatto alle caratteristiche del centrocampista quello svolto nel Principato, dove il numero sette dell’Inter agiva da interditore accanto a Toulalan in una mediana composta da soli due uomini. Diverso il progetto che Roberto Mancini ha in mente per il giocatore francese: l'allenatore nerazzurro ha studiato le caratteristiche tecniche di Kondogbia ed è convinto che nel tempo possa imparare a trovare con continuità la via del gol, ripetendo gradualmente la stessa evoluzione seguita in passato da Yaya Touré.
     
    SIAMO SOLO ALL'INIZIO - E come in ogni progetto che si rispetti, anche in questo caso saranno fondamentali due aspetti: l’organizzazione del lavoro da svolgere ed il tempo a disposizione per registrare e certificare l'eventuale crescita. Periodo medio-lungo in cui Geoffrey Kondogbia sarà chiamato a dare molte garanzie. Nel frattempo il ragazzo lavora a testa bassa e segue i dettami imposti da Roberto Mancini, che valuta seriamente l’ipotesi di concedergli un turno di riposo in vista della prossima gara contro il Chievo. Mossa studiata a tavolino, che consentirà al tecnico jesino di avere Kondogbia tirato a lucido per le successive due sfide ravvicinate contro Verona e Fiorentina. Altri due passi in un percorso irto e non privo di difficoltà. Perché la serietà di un giudizio si valuta considerando il punto di partenza e quello di arrivo. 36 milioni di euro pesano 79 kg, l’integrità morale svariate tonnellate. 

    Pasquale Guarro
     

     

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