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    Inter: Oriali, Conte... il leader non serve in panchina, ma a centrocampo. I nomi

    Inter: Oriali, Conte... il leader non serve in panchina, ma a centrocampo. I nomi

    • Emanuele Tramacere
    Lele Oriali, Antonio Conte, Diego Simeone, perfino Luciano Spalletti. L'Inter non ha ancora chiarito la propria posizione per coloro che dovranno comporre lo staff tecnico che guiderà la squadra nerazzurra nella prossima stagione, ma l'indicazione tracciata da Suning e dal direttore sportivo Piero Ausilio è chiara: in panchina e nel ruolo di team manager servirà un uomo forte, di grande personalità e, se possibile, capace di trasmettere anche i valori e la storia nerazzurra. 

    UN LEADER SERVE... - Che a questa squadra serva un leader carismatico è lampante. E' proprio nella personalità che l'Inter di de Boer e di Pioli hanno difettato maggiormente nell'arco di questa stagione negativa. Prima nella capacità di reagire ad un inizio negativo sia in campionato che in Europa League e poi nella gestione dell'inevitabile calo susseguente alla rincorsa dispendiosa fatta per il terzo posto. Trascinatori, che possano aiutare giocatori talentuosi ad emergere, è questo il nervo più scoperto di questa rosa.

    ...ANCHE IN CAMPO -
    Un leader che, però, non manca soltanto in panchina, bensì anche e soprattutto all'interno del campo da gioco o comunque dello spogliatoio. Il capitano Mauro Icardi ha dimostrato più volte di non essere in grado di erigersi al di sopra dei compagni, così come lo stesso Joao Miranda, altro leader designato, spesso mostra cali preoccupanti di condizione e di concentrazione. A conti fatti, se il difensore e l'attaccante sono considerati due "leader" designati di questa squadra ne manca uno che faccia da raccordo fra i due. All'Inter una forte personalità manca soprattutto in mezzo al campo. 

    I PROFILI IDEALI -
    Un centrocampista di quantità e qualità, ma che sappia prendere per mano i compagni di reparto nel momento del bisogno. Uno che sappia lanciare messaggi anche agli avversari con giocate decisive o interventi ruvidi. Uno alla Arturo Vidal, grintoso e rabbioso ma sempre a supporto dell'azione. Uno alla Sergio Busquets, tanto odiato nel 2010, ma fondamentale negli equilibri del Barcellona. Oppure uno alla Daniele De Rossi, che l'Inter sta trattando perchè in scadenza di contratto con la Roma. E' lui il candidato ideale per rinforzare il centrocampo nerazzurro. Mentalità da leader, per far crescere il leader del domani, quel Roberto Gagliardini lasciato troppo solo e caricato di responsabilità eccessive da gennaio in poi.

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