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Inter, nel 2013 Correa poteva essere nerazzurro per 300 mila euro. Ecco perché saltò l'operazione
“Nel gennaio 2013, quando non era più un bambino ma un giovanissimo talento dell’Estudiantes, sbarcato a Milano con una valigia carica di sogni e un bagaglio tecnico già di primissimo livello. All’epoca il d.s. del club argentino era Juan Sebastian Veron, che d’accordo con Piero Ausilio – che si divideva ancora tra vice d.s. della prima squadra e supervisore del settore giovanile – decise di lasciar partire Correa per un periodo di prova in nerazzurro, al termine del quale l’Inter avrebbe potuto acquistarlo ad una cifra inizialmente abbordabile – intorno ai 300 mila euro – ma con una serie di bonus legati anche alla crescita del ragazzo che avrebbe portato l’operazione oltre il milione di euro. Il campo parlò per Correa, che in breve tempo conquistò gli osservatori. L’affare però saltò per motivi economici: l’Estudiantes all’ultimo momento cambiò le carte in tavola, pretendendo da subito un indennizzo più alto per il trasferimento del gioiellino in nerazzurro. Il doppio subito, più altri bonus facile che avrebbe reso la spesa fuori dai budget delle giovanili del club. Insomma, l’Inter non era nelle condizioni di poter rilanciare e il Tucu tornò in Argentina”.