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  • Mkhitaryan prende tempo: il futuro all'Inter non è scontato

    Mkhitaryan prende tempo: il futuro all'Inter non è scontato

    • Pasquale Guarro
    Henrikh Mkhitaryan si è sempre mostrato concreto nel proprio modo di esprimersi e di sicuro non mente quando in relazione al proprio futuro evita di offrire chiari riferimenti. Non è una questione di contratto, l’armeno - in scadenza 2026 - è comunque al riparo per altri 12 mesi, ma l’ex Roma ha lasciato intendere che saranno anche altre le riflessioni che lo condurranno a una scelta definitiva: «La mia idea è finire in una squadra di alto livello come l'Inter. Ma alla fine di questa stagione vedremo se continuerò un altro anno o se andrò via. Non abbiamo ancora deciso. Per il momento sto bene qua, vorrei continuare e poi vediamo cosa succede. Ma se ti chiedono di rinnovare fino al 2027? Perché no? Ma dipende anche dal mio corpo, se ce la faccio a continuare a tenere un livello che sto dimostrando, dopo capiremo». Parole che sembrano allontanare il suo possibile sbarco in un campionato come quello arabo ma che allo stesso tempo non offrono certezze di permanenza a Milano.

    LOADING - Un rendimento, quello di Mkhitaryan, che in questa stagione è stato parecchio altalenante, ma comunque sufficiente per garantire al calciatore un posto da titolare inamovibile. Tuttavia c’è una nuova proprietà che intende cambiare politica, affidandosi e lanciando qualche giovane da poter valorizzare. Una condizione che di fatto potrebbe probabilmente anticipare scenari che sembravano più distanti, specie se pensiamo che il reparto di centrocampo potrebbe perdere due giovani, un classe 1999 e un classe 2002, con i probabili addii di Frattesi e Asllani. A questo punto si ravviserebbe ancor più l’urgenza di inserire in organico qualche giovane, in aggiunta a Sucic, che a giugno si unirà al gruppo di Simone Inzaghi.

    UN SACRIFICIO - Tra Zielinski che ha altri tre anni di Contratto, Nicolò Barella che ha il nerazzurro tatuato addosso e Calhanoglu, che comunque è il calciatore che maggiormente incide sulla manovra dei nerazzurri, Mkhitaryan appare quello che allo stato dei fatti possiamo immaginare come “sacrificabile”. Non è una bocciatura tecnica, l’armeno è un professore e i suoi compagni gliene rendono atto: due chiacchiere con Bastoni e Dimarco spiegano bene l’importanza dell’armeno nel sistema di gioco di Inzaghi, ma in viale della Liberazione c’è l’intenzione di avviare un processo di ringiovanimento e allora da qualche parte sarà pur necessario iniziare. Ecco spiegato il perché è lo stesso Mkhitaryan a prendere tempo, conscio del fatto che da qui a giugno possono ancora succedere molte cose. 

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    Orazio Pennacchioni
    Orazio Pennacchioni

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