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Inter-Milan: Skriniar parla ai tifosi di persona, Leao sui social. Qual è la scelta migliore?
Skriniar ha tentato di restare nerazzurro finché non è stato “tentato” dalle proposte del Psg. L’Inter l’ha trattenuto in estate quando l’offerta era una bellissima tentazione. Poi ha tentato prima di rinnovargli il contratto e poi di venderlo a un prezzo da ricchi sceicchi. (Ricordate quando al calciomercato c’erano alcuni presidenti italiani definiti “ricchi scemi”? Ecco, adesso alcuni presidenti mediorientali sono “ricchi sceicchi”). Skriniar è rimasto all’Inter e adesso, lui e la squadra, offriranno ai tifosi ancora un “tentativo”: la pacifica convivenza sino al 30 giugno, scadenza del contratto. La trattativa di pace è stata tempestiva. All’indomani del Marotta romantico sulle “bandiere che non esistono più”, Skriniar non ha puntualizzato di essere uno slovacco ex Zilina ed ex Sampdoria, quindi non proprio classificabile come “bandiera”. Più semplicemente, Skriniar ha parlato prima ai compagni e poi ai tifosi. “A Parigi mi hanno offerto un contratto migliore rispetto all’Inter. Voi che avreste fatto al posto mio?”, è il libero riassunto della sua domanda. Gli hanno chiesto se avrebbe continuato ad impegnarsi per l’Inter. Lui ha risposto “sì”, certo, come sempre. Amici come prima e “forza Inter”, anche perché “forza Milan” (inteso come nome di Skriniar) in questi giorni non sembra proprio il caso.
Leao è rimasto al Milan. Anche lui senza rinnovare il contratto datato sì 2024, quindi non in scadenza imminente, ma importante da rinnovare per non imboccare una strada a senso unico: quella che lo porterà in Premier League, al miglior offerente. Alle indiscrezioni giornalistiche sulle difficoltà di rinnovo contrattuale (cit. calciomercato.com in varie occasioni), più discussione animata con Maldini (cit. Gazzetta in settimana), il Milan ha risposto con un comunicato insolito per toni e tempestività. Il giocatore ai compagni ha continuato a ripetere di voler restare al Milan, come fa ormai da mesi, ma senza mai accompagnare le parole con i fatti: il contratto non lo firma. Un giorno perché vuole alzare lo stipendio da 6,5 a 7 milioni. Un altro perché chiede di abbassare la clausola da 150 a 75 milioni. Poi c’è la multa in scomode rate da pagare allo Sporting Lisbona. Da non dimenticare le commissioni per far contenti i due procuratori e tutti i familiari (papà in testa). E quindi la sensazione, supportata dal mancato rinnovo contrattuale, che in estate società e giocatore procederanno alla vendita al miglior offerente, per evitare la perdita a parametro zero che sarebbe da incubo più di Donnarumma, Calhanoglu, Kessie e Romagnoli messi assieme.
Nel frattempo, parole di Rafael Leao ai tifosi? Nessuna. Solo una risposta, aderente alla comunicazione meglio percepita dalla generazione post-millenials: il commento “thanks bro” con faccina appropriata all comunicato del Milan ripostato da Fabrizio Romano. Per chi (chi?) non lo sapesse, si tratta del giornalista di calciomercato con più followers al mondo: se ne sommano quasi cento milioni tra vari social, canali, piattaforme e tutto quanto fa web nel 2023. In teoria, nei numeri non ci sarebbe paragone: cento milioni di tifosi contro qualche decina di migliaia che affollano San Siro. Eppure…
Eppure domenica si vedrà. Si noterà. Si percepirà diffidenza del pubblico rossonero nei confronti di Rafa Leao. Poi il risultato del derby farà la differenza tra gioia e dolore, sorrisi e lacrime. Applausi e fischi. Ma a costo di sembrare fin troppo boomer (del resto non potrebbe essere altrimenti), sembra che - almeno in partenza - la strategia migliore sia parlare e non digitare. Parlare di persona anziché attraverso un telefonino.
Skriniar e Leao saranno uno di fronte all’altro anche come scelte comunicative: bel derby, pure questo.