Inter via Getty Images
Inter-Milan, a Inzaghi non basteranno i precedenti: perché Pioli è favorito nell'Euroderby
Il passato, però, remoto in questo caso visto che sono passati vent’anni, non conta più e in fondo non conta nemmeno il passato prossimo, perché alla squadra di Inzaghi non bastano i precedenti di quest’anno per considerarsi favorita in partenza. Il 3-0 di gennaio che ha regalato la Supercoppa Italiana ai nerazzurri e l’1-0 in campionato del 5 febbraio che ha steso per la seconda volta il Milan sembrano in realtà molto più lontani, perché la primavera ha risvegliato i rossoneri addormentando i nerazzurri almeno in campionato.
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Mai nella sua storia, infatti, l’Inter aveva perso tre gare consecutive in casa, senza segnare nemmeno un gol, e soprattutto mai quest’anno era scivolata al quinto posto dopo undici sconfitte, al di sotto dalla zona per partecipare alla prossima Champions. Bene o male, invece, il Milan è un gradino più su, ma al di là della classifica in campionato, proprio le ultime due serate di coppa hanno dimostrato che i rossoneri stanno meglio e possono considerarsi favoriti per almeno due validi motivi.
Pioli ha trovato undici titolarissimi, non a caso schierati sia all’andata sia al ritorno contro il Napoli, mentre Inzaghi cambia sempre più di lui tra una partita e l’altra. E poi, o meglio soprattutto, il Milan è più compatto anche fuori dal campo e nessuno discute Pioli, mentre Inzaghi vive da tempo sul filo dell’esonero più o meno immediato. E qui veniamo ai meriti dell’allenatore rossonero, il vero artefice della qualificazione contro il Napoli, ottenuta senza nemmeno uno degli ultimi acquisti. Mentre nell’Inter c’è un volto nuovo in ogni reparto, Onana in porta, Acerbi in difesa, Mkhitaryan a centrocampo e Lukaku in attacco, nel Milan all’andata hanno giocato tredici giocatori dell’anno scorso e al ritorno soltanto Origi è entrato al 24’ del secondo tempo, meritandosi l’ennesima insufficienza (5,5) nei voti della “Gazzetta”.
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Ciò significa che Pioli è stato più bravo di Maldini e Massara, anche perché ha saputo cambiare il modulo, giocando con la difesa a tre nell’emergenza, e la posizione di molti giocatori. Diaz, inizialmente trequartista, ha fatto la differenza partendo dalla fascia destra, mentre Bennacer avanzato tra lui e Leao non ha dato punti di riferimento agli avversari e non a caso ha segnato il gol dell’1-0 contro il Napoli a San Siro che alla distanza ha fatto la differenza. Nessuno immaginava che il Milan vincesse lo scudetto un anno fa e poi entrasse tra le prime quattro in Europa. E così Pioli, al contrario di Inzaghi, ha continuato a sorprendere tutti.
Adesso, però, a prescindere dalla semifinale, dovranno pensare entrambi ad arrivare almeno quarti in campionato. In caso contrario, infatti, non basterebbe nemmeno volare a Istanbul, perché poi sarebbe obbligatorio vincere la finale per avere la certezza di tornare in Champions, evitando così la trappola più clamorosa di rimanere a mani vuote in Italia e in Europa.