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    Mazzarri e il derby col Milan: 'Ecco perché ho scelto l'Inter'

    Mazzarri e il derby col Milan: 'Ecco perché ho scelto l'Inter'

    Walter Mazzarri respira aria di derby. L'allenatore nerazzurro ha dichiarato ai microfoni di Inter Channel: "Per me è la prima volta, è chiaro che c'è sempre quel pathos, quell'adrenalina di tutti gli inizii. Sono curioso anche io di sentire quello che proverò in campo. Anche a Genova è molto sentito, ma capirò nel momento in cui salirò le scalette per entrare in campo perché come sempre per adesso sono concentrato solo sulla partita, su quello che devo dire ai ragazzi, sulla tattica, sulla tecnica e sull'aspetto psicologico. In questo senso la partita la preparo come sempre, poi è chiaro che anche io sono un uomo e quando sei lì e vedi quell'atmosfera sarà sicuramente qualcosa di particolare". 

    "Attraversiamo un periodo in cui, un po' per demerito nostro e un po' per episodi sfortunati, abbiamo perso qualche punto in più di quello che avremmo meritato. "Disparità di giudizio? Secondo me l'arbitro è garante delle regole della legalità, lui stesso deve stare attento se tiene una linea a tenerla per entrambe le squadre. Questo per me è molto più importante dell'errore episodico perchè in pochi secondi anche loro possono sbagliare però l'uniformità di tenere la condotta in una partita stessa è fondamentale". 

    "La scorsa estate tanti mi chiedevano 'perchè vai li?' e io ho risposto che lo sentivo dentro, al di là del colloquio con il presidente Moratti, già il fascino dell'Inter ha superato tutto. Non ho pensato a niente e sono partito con grande entusiasmo. L'Inter è conosciuta, apprezzata e seguito in tutto il mondo. Questo è importante anche per un allenatore, è un salto di qualità. Poi sappiamo benissimo qual è il nostro destino: più importante è la piazza e più alte sono le aspettative, soprattutto in un momento in cui c'è stato un passaggio di proprietà storico. Le difficoltà sono tante, ma questo è un aspetto che mi dà ancora più carica per fare bene. Alle 7 sono già in piedi, vivo 24 ore al giorno per cercare di far rendere al massimo questi ragazzi. I miei collaboratori sanno che devono tenere il cellulare acceso perché posso scaricare già le mie idee, diranno che sono un rompiballe e vorranno mandarmi a quel paese...". 

    "Samuel lo stimavo prima di allenare l'Inter e lo stimo ancora di più oggi sia come uomo che come giocatore. Purtroppo è rientrato da pochissimo, è stato tanto fermo, è difficile che possa usarlo dall'inizio anche perchè credo che non abbia i 90 minutio nelle gambe, ma se lo avessimo saputo prima avremmo trovato qualche sistema per farlo giocare... Per domenica non posso accontentare i tifosi che me lo ha chiedono, in futuro vedremo e poi Walter è un uomo importante per lo spogliatoio stesso sia che giochi o che non giochi". 

    "Ho parlato con Handanovic, come credo sia giusto fare quando hai stima in un un portiere di un certo livello. Gli ho detto di giocare come sa e di restare tranquillo, lui è un professionista serissimo e pensa molto a quello che fa. Io gli ho detto di parare come sa, senza troppi pensieri e così potrà tornare a parare come sa. Ho cercato di trasmetterli tranquillità e fiducia".

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