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    Inter, Marotta e quel traguardo minimo del 4° posto in chiave bilancio

    Inter, Marotta e quel traguardo minimo del 4° posto in chiave bilancio

    • Marcel Vulpis
      Marcel Vulpis
    Mentre ci avviciniamo alla fine del campionato, l’obiettivo “minimo” di Beppe Marotta (ad dell’Inter), ovvero il quarto posto (come spesso ha ricordato sui media), è ancora molto lontano. I nerazzurri infatti sono invischiati in una lotta con Lazio, Roma, Juventus e Milan. Sul tema dell’obiettivo minimo Marotta è tornato più volte in queste ultime ore, ma già nel maggio del 2022 era stato assolutamente chiaro e determinato: “L'obiettivo dell'Inter è arrivare nelle prime quattro e da lì arrivano decine e decine di milioni, fondamentali per le casse societarie”.

    SITUAZIONE FINANZIARIA - Casse che attualmente languono anche alla luce dei poco brillanti risultati di esercizio se già ci si ferma ad analizzare i dati dell’ultimo bilancio (al 30 giugno 2022), chiuso con un “rosso” di 140 milioni di euro, seppure in miglioramento rispetto ai dati dello stesso periodo 2021 quando il risultato negativo si attestò sui 245 milioni. I debiti complessivi hanno superato il tetto degli 881 milioni di euro (erano 827 milioni al 30 giugno 2021). E’ anche vero che questo sforamento è strettamente collegato al nuovo “bond” emesso (con un debito per obbligazioni, da parte dell’Inter, vicino ai 407 milioni di euro). Ecco perché le dichiarazioni di Marotta, sul 4° posto dell’Inter da raggiungere a tutti i costi, suonano oggi come sprone per tutta la squadra, perché una stagione 2023/24 fuori dal “perimetro” Champions può trasformarsi in una leva negativa per il prossimo bilancio. L’ingresso nel “salotto buono” dell’Europa vale più di 15,64 milioni di euro (è la quota uguale per tutti i 32 club iscritti alla fase a gironi). Senza considerare i premi previsti per vittoria e pareggio (2,8 milioni e 930mila euro), già con la quota market pool e gli introiti da biglietteria, soprattutto nel caso di top match la “torta” economica, si superano i 40/45 milioni di euro (circa il 10% dell’ultimo fatturato nerazzurro, che, nel 2022, ha raggiunto quota 439,6 milioni di euro). Appunto le “decine e decine di milioni” di cui Marotta già parlava nella primavera del 2022.
    Senza considerare invece che una vittoria nella finale di Champions non vale mai meno di 100/120 milioni e continuare a giocare in Europa, ragionando soprattutto in chiave stagione 2024, significa sognare in grande, perché il budget globale della Champions (attualmente stimato in 2,02 miliardi) raggiungerà la quota record di 3,5 miliardi di euro. Un’operazione messa in campo dai vertici dell’UEFA per contrastare soprattutto la nascita della SuperLega.

    ZHANG - L’ingresso in Champions è fondamentale per rispondere soprattutto alle richieste economiche di Oaktree. Il fondo californiano (quotato alla Borsa di New York) ha prestato all’Inter, nel maggio 2021, circa 275 milioni di euro. Una cifra che è passata tramite il veicolo lussemburghese Grand Tower Sarl, una delle holding attraverso la quale il presidente Steven Zhang controlla il gruppo Inter. Gli addetti ai lavori temono, in caso di mancato pagamento di quanto pattuito (per la tipologia di prestito questo debito prevede il pagamento degli interessi soprattutto al termine dell’operazione), un passaggio della società nerazzurra al fondo Oaktree (se prima non ci sarà un rifinanziamento, opzione in gioco dallo scorso inverno 2022), ovvero una operazione fotocopia già vissuta in casa Milan (quando il brand è passato nelle mani del fondo americano Elliott Management Corp.).

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