Inter: Marotta accontenta Conte, è un mercato da scudetto. Ma Eriksen e il monte ingaggi sono un problema
MESSI? NO, VIDAL - Per settimane i tifosi hanno sognato il colpo Messi, per l'Inter e per Conte è sempre stato solo fantacalcio. La Pulce non ha lasciato Barcellona, dal quale invece è arrivato Vidal, voluto fortemente per fare il salto di qualità in mezzo al campo. Il Guerriero ha portato cuore, muscoli, inserimenti e soprattutto esperienza, come Kolarov, che può giocare da terzo di difesa o da esterno alto nel 3-5-2. Sul lato opposto Hakimi ha già dimostrato di che pasta è fatto: corsa, assist e gol, Fiorentina e Benevento al massimo gli hanno letto la targa. Un'alternativa è Darmian, altra soluzione polivalente richiesta da Conte e arrivata quasi al fotofinish.
CONFERME, ACQUISTI - Al mercato in entrato vanno aggiunte le conferme, che suonano come acquisti: Lautaro, Skriniar, Nainggolan, Eriksen, Pinamonti più Perisic, prima messo poi tolto dal mercato e diventato una soluzione intrigante sull'out di sinistra, tanto da giocarsi la maglia da titolare con Young. Conte ha solo l'imbarazzo della scelta, la possibilità di effettuare cinque cambi è una preziosa alleata del tecnico salentino. Con una rosa del genere può cambiare la partita in corsa, proprio come è successo contro la Fiorentina. O far riposare i big, una necessità con un calendario così fitto.
MONTE INGAGGI - Conte sa che quest'anno vincere non è solo un obiettivo, è quasi un obbligo. Anche per un discorso economico, visto che l'Inter ha uno dei monte ingaggi più alto della Serie A. Conte dovrà essere bravo a trovare l'alchimia giusta, a far sentire tutto il gruppo protagonista. Il rischio di deludere qualcuno è alto: ne abbiamo già avuto un assaggio con Eriksen. Gestire tanti giocatori di personalità non è semplice, solo vincendo Conte resterà sempre dalla parte della ragione.