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Inter, ma Buchanan? Tanta la curiosità e Inzaghi traccia il primo parallelo
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APPRENDIMENTO E STUDIO - Mancato impiego che però non è sinonimo di trascuratezza, semmai di apprendimento e studio, fasi determinanti per come la vede Inzaghi, che infatti oggi ha attribuito valore alle qualità di Buchanan: “È un ottimo calciatore e a mio parere è un quinto tutta fascia, molto bravo nell’uno contro uno. Viene da un altro campionato e deve apprendere ma è con noi da un mese e migliora sempre di più. Basti guardare l’esempio di Bisseck, che è stato bravissimo, ha appreso come una spugna, ha imparato da tutti e adesso è un titolare effettivo dell’Inter”. Prima la descrizione del profilo, poi la costruzione del parallelo, quello con Bisseck, cui Inzaghi aveva riconosciuto un’altra enorme qualità: la pazienza. Perché per un lungo periodo di tempo il tedesco non ha visto il campo, ma non si è mai lamentato e al momento giusto ha saputo essere utile. Stesse cose che il tecnico nerazzurro chiede al canadese.
IL DUBBIO - Strano non averlo visto neanche un minuto, così come è particolare la scelta di non farlo ancora esordire. Tanto che qualcuno si è anche sentito in dovere di avanzare un legittimo dubbio: se finora Buchanan non è mai stato impiegato, allora non avrebbe avuto più senso investire su una punta, magari anticipando Taremi? Quesito lecito, ma il Porto è in lotta per il titolo e ha fatto capire di non volersi privare anticipatamente del proprio attaccante. A quel punto l’Inter ha scelto di procedere decisa verso Buchanan, anche per mettere il calciatore a proprio agio, al fine di farlo arrivare pronto a giugno, quando i nerazzurri avranno veramente bisogno di lui. Inzaghi intanto lo studia, ne osserva le movenze e la crescita mentale dopo i primi giorni di naturale timidezza. Buchanan è un calciatore di spunto che tanto ancora dovrà imparare dal punto di vista difensivo. Non è ancora uno di cui fidarsi a occhi chiusi, ma sicuramente lo diventerà. Con calma e giudizio.