La Roma smentisce Laporta: 'Nessun cambio di rotta sulla Superlega'. Le posizione di Inter, Milan e Napoli
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Hanno fatto discutere le parole rilasciate dal presidente del Barcellona Joan Laporta all’emittente RAC1, con le quali veniva annunciata la clamorosa adesione di quattro formazioni del campionato di Serie A al progetto Superlega destinato a prendere il via al più tardi nella stagione 2025/2026. Nessun riferimento alla Juventus, uno dei tre club insieme ai blaugrana e al Real Madrid ad aderire alla prima versione della nuova competizione che andrebbe a contrastare i piani della Uefa di Aleksandr Ceferin e che nei mesi scorsi ha chiuso il suo contenzioso col massimo organismo calcistico europeo, bensì ad Inter, Milan, Napoli e Roma. Queste le dichiarazioni in merito di Laporta: "La Superlega potrebbe esistere già dalla prossima stagione, o dalla stagione 2025/26. Che vengano o meno gli inglesi, non me ne importa. A un club si fa una proposta in cui solo partecipando, gli dici che guadagnerà 100 milioni, che non si guadagnano nemmeno vincendo la Champions. Quali club potrebbero accettare già ora? Barcellona, Madrid, Inter, Milan, Napoli, Roma, Marsiglia, tre olandesi, Bruges e Anderlecht. Sono 16 o 18 squadre… Sarebbe meglio con 16. E altri club potrebbero unirsi dopo".
LA NOTA DELLA ROMA - Se in giornata è arrivata tuttavia dalla Francia una prima presa di distanza del Marsiglia (più tardi è toccato pure al Feyenoord) rispetto alle frasi del numero uno del Barcellona, la Roma è la prima squadra italiana che smentisce attraverso una nota ufficiale la sua adesione al progetto Superlega: "Come ribadito pubblicamente poche ore dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea sul caso della Superlega, l’AS Roma conferma di non appoggiare in nessun modo alcun tipo di progetto riconducibile alla cosiddetta Superlega. Il Club specifica inoltre di non aver mai rivisto la propria posizione in merito, né di aver intrattenuto dialoghi utili a intraprendere un percorso diverso da quello congiunto dei club attraverso l’ECA, in stretta collaborazione con Uefa e Fifa".
LE ALTRE - Al momento non arrivano prese di posizioni ufficiali dalle altre squadre italiane tirate in ballo, ossia Inter, Milan e Napoli, anche se informalmente il club nerazzurro ha fatto sapere di non essere assolutamente concentrata sul discorso Superlega, ribadendo la sua fedeltà alla Uefa e all’ECA, l’associazione che riunisce i più importanti club europei. Se negli ultimi tempi il Milan si era attestato su queste medesime posizioni - pur riconoscendo la necessità di trovare il modo di riformare il calcio a livello internazionale per aumentare i ricavi del club più importanti - il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è forse l’unica voce fuori dal coro su questo tema. Lo scorso 22 dicembre, in un’intervista a Il Corriere dello Sport successiva alla sentenza della Corte Europea che negava alla Uefa il diritto di stabilire un monopolio sulla creazione di competizioni tra club, dichiarò: "La posizione dominante di Uefa e Fifa, che oggi l'Europa censura, è servita a elargire bonus in cambio di consenso. Chi ha governato fin qui da monopolista non ha compreso che il calcio è un'impresa e ha bisogno di fatturati crescenti. Se io investo centinaia di milioni per partecipare a un circo che distribuisce noccioline, non fa utili e mi costringe a giocare sempre di più per tenere in piedi un carrozzone improduttivo, il gioco non vale la candela”. De Laurentiis aveva addirittura rafforzato il concetto, auspicando la creazione in Italia di una Lega Elite alla quale prendessero parte soltanto le squadre espressione delle città più popolate e più rappresentate in termini di tifosi.
COME FUNZIONA - La Superlega di fatto è un campionato europeo per club aperto a 64 squadre divise in 3 leghe (Star, Gold e Blue) con una fase a gironi e una ad eliminazione diretta. E senza membri permanenti, ma con promozioni e retrocessioni tra le varie leghe, con un minimo di 14 partite garantite per ciascun club. Questa, in estrema sintesi, la nuova proposta di Superlega presentata ufficialmente da A22 Sports, la società nata appositamente per sostenere il nuovo progetto calcistico.
LA NOTA DELLA ROMA - Se in giornata è arrivata tuttavia dalla Francia una prima presa di distanza del Marsiglia (più tardi è toccato pure al Feyenoord) rispetto alle frasi del numero uno del Barcellona, la Roma è la prima squadra italiana che smentisce attraverso una nota ufficiale la sua adesione al progetto Superlega: "Come ribadito pubblicamente poche ore dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea sul caso della Superlega, l’AS Roma conferma di non appoggiare in nessun modo alcun tipo di progetto riconducibile alla cosiddetta Superlega. Il Club specifica inoltre di non aver mai rivisto la propria posizione in merito, né di aver intrattenuto dialoghi utili a intraprendere un percorso diverso da quello congiunto dei club attraverso l’ECA, in stretta collaborazione con Uefa e Fifa".
LE ALTRE - Al momento non arrivano prese di posizioni ufficiali dalle altre squadre italiane tirate in ballo, ossia Inter, Milan e Napoli, anche se informalmente il club nerazzurro ha fatto sapere di non essere assolutamente concentrata sul discorso Superlega, ribadendo la sua fedeltà alla Uefa e all’ECA, l’associazione che riunisce i più importanti club europei. Se negli ultimi tempi il Milan si era attestato su queste medesime posizioni - pur riconoscendo la necessità di trovare il modo di riformare il calcio a livello internazionale per aumentare i ricavi del club più importanti - il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è forse l’unica voce fuori dal coro su questo tema. Lo scorso 22 dicembre, in un’intervista a Il Corriere dello Sport successiva alla sentenza della Corte Europea che negava alla Uefa il diritto di stabilire un monopolio sulla creazione di competizioni tra club, dichiarò: "La posizione dominante di Uefa e Fifa, che oggi l'Europa censura, è servita a elargire bonus in cambio di consenso. Chi ha governato fin qui da monopolista non ha compreso che il calcio è un'impresa e ha bisogno di fatturati crescenti. Se io investo centinaia di milioni per partecipare a un circo che distribuisce noccioline, non fa utili e mi costringe a giocare sempre di più per tenere in piedi un carrozzone improduttivo, il gioco non vale la candela”. De Laurentiis aveva addirittura rafforzato il concetto, auspicando la creazione in Italia di una Lega Elite alla quale prendessero parte soltanto le squadre espressione delle città più popolate e più rappresentate in termini di tifosi.
COME FUNZIONA - La Superlega di fatto è un campionato europeo per club aperto a 64 squadre divise in 3 leghe (Star, Gold e Blue) con una fase a gironi e una ad eliminazione diretta. E senza membri permanenti, ma con promozioni e retrocessioni tra le varie leghe, con un minimo di 14 partite garantite per ciascun club. Questa, in estrema sintesi, la nuova proposta di Superlega presentata ufficialmente da A22 Sports, la società nata appositamente per sostenere il nuovo progetto calcistico.