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    Inter, le pagelle di CM: Lukaku e Lautaro affondano. Che de Vrij!

    Inter, le pagelle di CM: Lukaku e Lautaro affondano. Che de Vrij!

    • Pasquale Guarro
    JUVENTUS-INTER 0-0



    Handanovic 7:
    Su Ronaldo compie due interventi decisivi e per niente banali.

    Skriniar 6: Ogni tanto tentenna su Ronaldo, forse per troppo rispetto, e non rischia l’intervento.

    De Vrij 7: Il migliore della difesa. Esce con i tempi giusti, contrasta con la solita pulizia e comanda il reparto.

    Bastoni 6: Gara sufficiente, priva di lacune. Dal suo lato Cuadrado non è mai pericoloso.

    (Dal 20’ s.t. Kolarov 6,5: L’unico subentrante che dà qualcosa in più alla squadra col suo ingresso in campo. Disegna traiettorie bellissime col mancino e la manovra ne trae beneficio).

    Hakimi 6,5: Nel primo tempo è dirompente, poi cala un po’ alla distanza. L’Inter sa di avere un’arma pericolosissima sulla destra e cerca di sfruttarlo con continuità, ma quelle sgroppate bevono carburante.

    Barella 6: Solita generosità. Questa sera manca qualità nell’inserimento, ma non gli si può sempre chiedere tutto.

    Brozovic 6: Perde qualche pallone sanguinoso ma è tra i pochi a rischiare la giocata e la verticalizzazione.

    Eriksen 6: Si alterna con Brozovic in fase di regia e gioca buoni pallini. Rientra dagli spogliatoi leggermente appannato e Conte lo sostituisce.

    (Dal 20’ s.t. Sensi 5: Molle, indolente).

    Darmian 6: Giocate semplici ma sempre concrete. Probabilmente il più affidabile da schierare a sinistra. Conte si affida a Perisic per il forcing.

    (Dal 11’ s.t. Perisic 5: La voglia c’è, ma è sempre più fumo che arrosto).

    Lukaku 5: Nelle partite decisive manca quasi sempre la sua firma. Vive un momento no.

    Lautaro 4,5: Ha evidenti problemi a sfruttare occasioni semplici. Aggiunge un altra targa alla sua collezione di gol mangiati.


    Conte 5,5: L’approccio alla partita è giusto. Rovina qualcosa quando mette mano ai cambi, scegliendo Perisic per l’assalto e togliendo la qualità di Eriksen dal terreno di gioco. Ma col solo Pinamonti come cambio offensivo non era facile.

       

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