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    Inter, Lautaro: 'Voglio rinnovare, ora manca solo la Champions. Lo scudetto vinto in casa loro...'

    Inter, Lautaro: 'Voglio rinnovare, ora manca solo la Champions. Lo scudetto vinto in casa loro...'

    • Redazione CM
    Lautaro da Fazio. Non si tratta di una marcatura a uomo in un Inter-Salernitana qualsiasi, ma di un'intervista faccia a faccia di Fabio Fazio - volto del programma "Che tempo che fa" - a Lautaro Martinez. Il capitano dell'Inter, dopo la conquista del ventesimo scudetto, è stato questa sera ospite del programma sul NOVE, durante il quale l'argentino ha parlato approfonditamente di diverse tematiche, tra cui la gioia del traguardo raggiunto con l'Inter, oltre ad alcune importanti ammissioni sul rinnovo e sugli obiettivi futuri. Queste le sue dichiarazioni:

    SCUDETTO - "Due anni fa siamo andati vicini e quest'anno era il principale obiettivo. Abbiamo lavorato tantissimo, sofferto tantissimo e dopo tanto sacrificio ce l'abbiamo fatta".

    ​COSA HAI PROVATO? - "Mi sono ricordato tanto di due anni fa, di quell'estate in cui ero un po' arrabbiato. Ti vengono in mente immagini, sensazioni. Da quando è nata mia figlia ho iniziato  vincere titoli".

    DERBY - "Dal momento che abbiamo iniziato a fare i calcoli per lo scudetto, per noi è diventata una cosa speciale. Vincere la seconda stella in quel modo contro di loro a casa loro... Per noi è stata una cosa meravigliosa, incredibile e che non era mai successa. Siamo entrati nella storia di questo grande club e per noi è importantissimo".

    ALLENAMENTO PRE-DERBY - "La mattina della partita siamo usciti a allenarci perché ogni ritiro facciamo colazione insieme e poi siamo stati un'oretta e mezza a lavorare sotto la pioggia. Io sono uno che si sveglia presto, quindi va bene. Abbiamo sciolto un po' di ansia".

    ARGENTINA - "Amici, famiglia, tutti. Abbiamo sentito tutti ed erano tutti molto contenti. Abbiamo sofferto tanto due anni fa quando ha vinto il Milan e quindi per noi è stato un giorno particolare, speciale e che non dimenticheremo mai"

    PERCHE' SEI SALITO SULLA TRAVERSA? - "Volevo la stessa foto che ho fatto al Mondiale".

    EL TORO - "Nella mia corta carriera sono cambiato molto. In Argentina giocavo in modo diverso, poi sono andato a fare la punta. Anche con l'Inter cambio molto, ma quando ho iniziato mi hanno chiamato così perché avevo forza".

    FIGLI - "Sono interisti 'dalla nascita', come si dice".

    CHAMPIONS - "L'anno scorso abbiamo fatto un cammino in Champions fondamentale. Arrivare in finale è difficile perché ci sono giocatori e squadre forti e noi abbiamo fatto fin dall'inizio ottime partite e siamo arrivati fin lì".

    IL GOL PIU' IMPORTANTE - "Sicuramente in semifinale contro il Milan. Per quello che succedeva dopo, perché l'Inter non andava in finale da tantissimo tempo".

    MILITO - "Il 31 ottobre 2018 ho esordito in Argentina, usciva lui e sono entrato io. Anche quella è una foto che rimane dentro il cuore, perché è una persona che mi ha dato una grande mano. Avevo 17 anni e lui arrivava dall'Inter e mi ha insegnato tanto"

    IL NUMERO 10 - "Quando mi hanno comprato giocavo con il 10 e sapevo che era libero all'Inter. Ho chiesto a Ausilio e mi hanno detto che ci pensavano un attimo e alla fine me l'hanno dato".

    MARADONA - "Purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscerlo. Conosco bene Coppola, il suo procuratore, con cui parlavo molto, però Diego stava male in quel periodo e quindi non ho avuto il piacere di conoscerlo"

    MESSI - "Stiamo parlando di un giocatore che ha segnato il calcio. In allenamento vedi cose che ti sembrano strane, sembra che giochi un altro sport. Si inventa delle cose che neanche tu conosci. E ogni volta fa cose nuove. E' un animale da competizione, non vuole perdere mai".

    IL SOGNO PIU' GRANDE? - "La Champions League. Manca quella".

    PAPA FRANCESCO - "So che è un amante del calcio e il nostro primo tifoso. Mi farebbe molto piacere andare con i bimbi e mia moglie e incontrarlo".

    BAHIA BLANCA - "Mio papà è stato calciatore, mia nonna è una delle prima calciatrici di Bahia Blanca. Io seguivo mio papà, che ha fatto il professionista per 3 anni e l'amore per questo sport e la disciplina me l'ha insegnata lui. Non era un papà che mi stava troppo addosso. Mi lasciava fare e quando gli chiedevo dei consigli mi dava il suo punto di vista. Mio fratello gioca a basket e a calcio.

    I FIGLI - "Mi hanno cambiato la vita. Cercherò di insegnargli i valori della vita e poi farli crescere con umiltà e rispetto per la famiglia, la salute e l'amore. E' come se fossi nato un'altra volta con loro. Ho iniziato a guardare la vita in un altro modo".

    Fazio mostra a Lautaro la foto in cui aveva la testa rasata solo in corrispondenza della "cresta"

    "Ce n'era una peggiore di foto. Fino a 11 anni avevo i capelli fino alla cintura, poi li ho tagliati. Questa foto era di quando ho fatto l'esordio e prima della prima partita c'era l'usanza di farsi tagliare i capelli".

    RINNOVO - "Sono la bandiera? Si dice così. Io da quando sono arrivato all'Inter mi hanno trattato tutti in maniera speciale e sono molto grato. Da quando ho iniziato a giocare ho sempre detto che non si sa mai nel calcio. A Milano mi trovo benissimo, la mia famiglia si trova benissimo e ho la volontà di rinnovare. Ho fiducia che si possa raggiungere". 

    TORNARE A BAHIA - "Agustina sarebbe difficile da convincere. A fine carriera potrei andare 6 mesi e poi torno qua (ride, ndr)".

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