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Inter, Lautaro: 'Il 22 aprile 2024 una data indimenticabile. A Milano ho trovato gente che mi ha voluto bene'
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La vittoria del 20esimo Scudetto, quello della seconda stella, è arrivata nella notte più attesa: nel Derby, battendo 2-1 il Milan e conquistando il Tricolore.
Lautaro Martinez, capitano e trascinatore della squadra guidata da Simone Inzaghi verso lo Scudetto, è il protagonista dell'intervista per il Matchday Programme di Inter-Torino, 34esima giornata di Serie A e partita che precede i festeggiamenti per la conquista del titolo.
Il Toro racconta il suo percorso fino all'arrivo a Milano: "Fin da bambino ho affrontato ogni sfida con l’obiettivo di crescere, sono andato via di casa a 15/16 anni inseguendo un sogno e passo dopo passo ho raggiunto tanti traguardi che avevo sempre desiderato. Ogni tappa e ogni inizio è stato prezioso: il primo gol al Racing, il primo in Nazionale, il primo all’Inter...Da quando sono arrivato a Milano ho trovato gente che mi ha voluto bene e che mi ha aiutato e tifosi che ci hanno sostenuto in ogni luogo con la stessa forza".
2021 E 2023, DATE IMPORTANTI - "Sono le date della nascita dei miei figli; mi hanno cambiato la vita, è come se fossi rinato anche io. E poi del mio matrimonio, Agustina mi è sempre stata vicino dal primo giorno e mi ha reso migliore".
18 DICEMBRE 2022, ARGENTINA CAMPIONE DEL MONDO - "Un motivo di orgoglio, per la mia famiglia, per il nostro Paese".
IL 22 APRILE 2024 - "Un giorno indimenticabile che ci siamo guadagnati con tanto lavoro grazie a un gruppo incredibile e tifosi magnifici".
LA VOLONTA' DI MIGLIORARSI SEMPRE - "Da quando ero bambino, mi ha sempre accompagnato".
LA PASSIONE PER LA MATEMATICA - "Da piccolo mi piaceva studiare matematica e biologia, mi piacevano i numeri e tutto quello che raccontava la vita. Il calcio c'è sempre stato, fin dalle origini, l'idolo era Falcao, un attaccante che mi ha ispirato per la sua maniera di vivere e giocare. Il soprannome invece 'me lo sono guadagnato' al Racing, me lo hanno dato due compagni quando sono arrivato, dicevano che calciavo forte, che avevo tanta potenza e che era difficile fermarmi, il 'Toro' è nato da lì".