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  • Inter, l’arrivo di Pavard ci racconta due cose: Lautaro sarà il goleador e Inzaghi giocherà di squadra

    Inter, l’arrivo di Pavard ci racconta due cose: Lautaro sarà il goleador e Inzaghi giocherà di squadra

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Acquistare Benjamin Pavard, in scadenza di contratto tra un anno, versando al Bayern Monaco 30 milioni più bonus è un grande sforzo economico per l’Inter e significa avere assecondato in toto il desiderio di Simone Inzaghi.

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    Mi permetto però di osservare che la necessità dell’Inter era in attacco, reparto cambiato per trequarti, nel quale sono confluiti due trentaquattrenni (Arnautovic e Sanchez) e un bravissimo attaccante di raccordo (Thuram) che crea assist e giocate, ma - si presume - non segnerà molto.

    Evidentemente Simone deve essere sicuro di almeno un paio di fattori: appoggiarsi ai molti gol di Lautaro e raccoglierne quasi altrettanti da centrocampisti, esterni e difensori.

    Un progetto serio e ambizioso perché implica una manovra totale e corale come quella apprezzata, lunedì sera, a Cagliari dove l’Inter, al di là del 2-0, ha stravinto. Due partite dicono poco, ma dell’Inter si è capito che è una squadra destinata a fare progressi.

    Non attacca con un uomo in meno, ma con due in più (gli esterni quasi costantemente alti), non porta palla, ma la fa andare sia in orizzontale (giro palla), sia in verticale (verticalizzazioni), ha molte soluzioni per cercare il gol (dalle conclusioni dalla distanza di Calhanoglu agli inserimenti di Barella e Mkhitaryan o Frattesi). Inoltre ha una panchina lunga dotata di molta qualità tecnica.

    Se Inzaghi, dopo avere perso Dzeko, Lukaku e Correa si è accontentato di Arnautovic e Sanchez è perché sa che la squadra può dare e fare più gioco. Forse un atto di realismo più che un gesto di coraggio.

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