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Inter, la trasformazione di Lautaro è completa: non era l''erede di Icardi', ora è più forte e più completo
Sembrava l'altro ieri quando a Milano, in un'estate rovente, sbarcò in maglia Inter un giovane attaccante argentino originario di Bahia Blanca. Sono in realtà poassati già 5 anni da quel giorno perché era il 4 luglio 2018 e, per circa 20 milioni di euro più bonus, Lautaro Martinez iniziava fra mille pronostici il suo percorso in maglia nerazzurra. La storia ci ha insegnato che puntare sul bomber numero 10, oggi Campione del Mondo, è stata una scelta vincente, ma in quei primissimi giorni, in una squadra che aveva un altro bomber argentino al centro dell'attacco, il pronostico di "nuovo Icardi" o meglio di "erede di Icardi" si sprecavano.
PRONOSTICO SBAGLIATO - Lautaro raccontò poi che dopo 3 mesi a Milano aveva già deciso di mollare tutto e fu proprio Icardi a dargli una mano nel farlo ambientare: "A volte prendevo la macchina e andavo in giro da solo. Ero pazzo, non pensavo a nulla. Mauro mi ha dato una mano gigantesca". Da erede e potenziale rivale fu proprio questa connessione inziale a regalare all'Inter il suo bomber del presente che però, all'epoca in realtà era tutto fuorché un "clone" di Icardi. L'attaccante oggi al Galatasaray aveva nell'attacco della profondità e dell'area di rigore in maniera seprentesca il suo marchio di fabbrica. Lautaro, al contrario, preferiva girare attorno, venendo incontro alla palla e faticando ad attaccare gli ultimi 16 metri con aggressività.
SEMPRE PIU' PRIMA PUNTA - In 5 anni Lautaro si è però trasformato e oggi il paragone con Icardi inizia ad essere sempre più calzante. Da "collante" o forse meglio da "sottopunta" Lautaro si è trasformato ed adattato acquisendo sempre più movimenti da prima punta vera. Chi, al primo dei suoi due gol con la Fiorentina, non ha pensato ai classici movimenti dell'Icardi nerazzurro? Quel taglio verticale e profondo sul primo palo, anticipando nei tempi difensore e portiere fiondandosi sul cross dalla fascia è un movimento che, 5 anni fa, non aveva nel dna.
OLTRE ICARDI - 5 gol in 3 partite è il bottino del nuovo Lautaro privo di Dezko e soprattutto di Lukaku al suo fianco. Solo un altro giocatore negli ultimi anni era riuscito in questa mini-statistica: sì, proprio Mauro Icardi. Se l'ex Velez è oggi però sempre più bomber non ha però dimenticato i suoi inizi che lo rendono oggi più forte e più completo dell'ex-PSG. Guardando la sua miglior partita della prima stagione (il derby vinto contro il Milan per 3-2 nel marzo 2019) e quella già citata contro la Fiorentina, emerge chiaramente il suo cambiamento nel modo di partecipare all'azione. Uomo ovunque, capace di abbassarsi ed aiutare la squadra in uscita, fulcro del gioco in fase di costruzione e, inevitabilmente, super verticale nell'attacco della profondità se necessario. Movimenti che venivano contestati a Icardi, troppo avulso dalla manovra e mai realmente al centro del gioco. Per questo oggi, ripensando a quel Lautaro di 5 anni fa possiamo dire che no, non era l'erede di Icardi. E anche se ora si è avvicinato a lui, con tanto di fascia da capitano al braccio, nella sua crescita è già diventato più forte e più completo.
@TramacEma