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Inter, la crisi di Lautaro è un problema per il presente e per il futuro. Marotta non aveva fatto i conti con...
SMARRITI - Lautaro è lo specchio dell’Inter e viceversa, smarriti, entrambi, ma avrebbero bisogno l’un dell’altra per ritrovarsi. La speranza è che lo facciano al più presto, nel bel mezzo della selva oscura, che ha tolto al gruppo di Inzaghi ogni certezza. Il rinnovo e lo status da più pagato della rosa (solo Vidal e Sanchez guadagnano di più, ma possono contare su ingaggi vecchi e inoltre saluteranno presto) avevano consegnato a Lautaro i gradi di pezzo pregiato del gruppo, un riconoscimento che però è servito a motivare l’argentino solo fino a un certo punto.
NON È UN BOMBER - Attorno al “Toro” c’è sicuramente un equivoco di base: non è una prima punta da 25 gol a campionato ma una seconda punta che ha bisogno di un riferimento accanto, un partner che attacchi la profondità in velocità. Ad Appiano Gentile erano sicuri che avvicinandolo alla porta lo avrebbero aiutato a crescere dal punto di vista realizzativo, è chiaro che non avevano fatto i conti con il DNA e le caratteristiche dell’argentino. Al di là di questo aspetto, però, è evidente che l’attaccante stia rendendo nettamente al di sotto delle proprie possibilità e questo per l’Inter è un bel problema, per il presente, visto che la crisi è arrivata nel momento dello sprint scudetto, e per il futuro, considerando che Ausilio e Marotta vorrebbero volentieri ascoltare offerte per lui. Ma se le prestazioni di Lautaro sono queste…