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Inter, l'operazione Bellanova resta un mistero. Meglio ragionare sul diritto di riscatto o sul dovere di recesso?
MA PERCHÉ? - Quando l’Inter decide di concludere l’operazione Bellanova con il Cagliari e con Busardò, può contare già su 4 esterni, due per fascia. Soluzione ideale per Inzaghi e per qualsiasi altro allenatore, considerando che nel calcio contemporaneo si ragiona sempre sul concetto che prevede due calciatori per ruolo, se si vuole allestire una squadra che possa essere competitiva sia in campionato che in Coppa. L’Inter, già coperta con Dimarco-Gosens a sinistra e Darmian-Dumfries a destra, decide di spendere, potenzialmente, ben 7 milioni (+ commissioni) per Bellanova. Lasciando invece sguarnito l’attacco, dove per un allenatore che gioca con il 3-5-2, quattro punte per l’intera stagione sono risicate, specie se tra gli attaccanti hai un quasi 37 come Dzeko e Correa, che già nello scorso campionato aveva dato prova delle sue qualità. Insomma, mentre l’Atalanta chiudeva Ademola Lookman per 9 milioni, l’Inter ne investiva 7 per un difensore che neanche le sarebbe servito. Strano.
DIRITTI E DOVERI - Cosa accadrà a giugno è ancora tutto da scoprire. Stando ai contratti siglati con il Cagliari, versando altri 4 milioni nelle casse dei sardi (3 sono già stati pagati per il prestito oneroso), l’Inter potrebbe far valere il diritto di riscatto acquisito per Bellanova. Ma al di là di ogni diritto, forse, l’Inter avrebbe il dovere di riconsiderare se effettivamente il gioco vale la candela.