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Inter, altro che Supercoppa: qui il rischio è la Champions. E il pietoso silenzio su Skriniar
Sono bastati pochi minuti per capire che non sarebbe stato semplice come a Riad. Colpa dell’Inter, ma anche merito dell’Empoli, che a differenza del Milan non ha regalato nulla, non ha aperto la porta, prego accomodatevi. E la notte che doveva essere di Skriniar si è trasformata nell’incubo di un’altra sconfitta. Un gennaio schizofrenico per Inzaghi e la sua squadra: dalle vittorie con Napoli e Milan, ai rischi col Parma e fino all’ultima figuraccia. Ma almeno per un po’ nessuno parlerà più dell’arbitro di Monza.
La classifica piange: oggi l’Inter ha 9 punti in meno di un anno fa. Se è vero che Spalletti corre, lo è altrettanto che Inzaghi cammina (6 sconfitte contro 1). Il rischio è quello di fallire non solo la riconquista dello scudetto, traguardo per cui l’Inter è partita, ma addirittura il quarto posto, che è l’obiettivo minimo e vale la sopravvivenza economica. Uscire dalla Champions nella stagione del -15 alla Juventus avrebbe il significato del fallimento, niente di diverso.
E poiché quando le cose già vanno male, c’è sempre la possibilità che peggiorino, nella triste notte nerazzurra, ecco il caso Skriniar, sul quale evidentemente l’Inter ha calato un velo di pietoso silenzio, nella speranza di convincere il PSG a prenderselo subito, pagando qualche milione, anziché farlo a giugno, senza sborsare un euro. Non è vero che Skriniar deve rispondere all’offerta dell’Inter, l’ha già fatto e l’ha già respinta. Addirittura prima di Natale. Ha detto no perché la ritiene troppo bassa (6 milioni per 5 anni, più i bonus). Espulso, Skriniar non giocherà a Cremona. Se non parte subito, tornerà nel derby. L’unica cosa certa che l’Inter deve fare è togliergli già domani la fascia di capitano, senza aspettare che torni Brozovic. Perché è giusto rispondere con fatti concreti a parole vuote.
@GianniVisnadi