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    Inter, l'attacco si è perso: Inzaghi e Lukaku sotto accusa, ma gli altri?

    Inter, l'attacco si è perso: Inzaghi e Lukaku sotto accusa, ma gli altri?

    • Simone Gervasio
    L’Inter è in crisi e lo è ormai da tempo, la classifica piange e l’attacco è spuntato. Se Simone Inzaghi è il primo a essere sul banco degli imputati, Romelu Lukaku è di certo il secondo. Troppo grosse e palesi le occasioni che il belga ha fallito in match che potevano essere chiusi (Fiorentina, Salernitana solo le ultime) e che invece si sono trasformati in passi falsi. Il giocatore di proprietà del Chelsea però rischia di essere un capro espiatorio di un reparto che nella sua interezza ha smesso di funzionare.
     
    Certo, è nella natura stessa del grande campione quello di essere una sorta di parafulmine per critiche, ed elogi. Onere e onori, insomma. Ma chi accusa l’Inter puntando il dito su Big Rom, rischia di perdersi la Luna. I numeri parlano chiaro: sì, quello dei nerazzurri resta il secondo migliore attacco del campionato, in concomitanza col Milan e ben distante dal Napoli, ma questi risultati sono forti soprattutto di una buona partenza. Nel 2023 le punte interiste si sono piantate.
     
    LUKAKU – Nelle ultime ore di Lukaku si è parlato soprattutto per l’esultanza allo Stadium che ha fatto dimenticare, o quasi, la figuraccia dell’errore sotto porta con la Fiorentina. Lì il belga aveva sbagliato un facile tap in per battere Terracciano, il momento più basso di una stagione con molte più ombre che luci, si pensava. E invece, a Salerno, Romelu ha saputo superarsi mandando alle ortiche un’occasione, forse, ancora più semplice. Il suo colpo di testa in tuffo a portiere battuto ha incocciato la traversa, in un gol che un attaccante del suo livello non può sbagliare. Il contributo alla squadra non è mancato, la precisione sotto porta sì, ancora una volta. Tante occasioni, un assist e nessun gol, troppo poco per una punta che non segna su azione in campionato dalla prima giornata contro il Lecce
     
    LAUTARO – Con il classico dei corsi e ricorsi storici, l’argentino si è ritrovato in una delle sue fasi no. L’involuzione è chiara, è a secco da 33 giorni (dal gol con il Lecce) anche se dopo la vittoria dei Mondiali pareva che il Toro si fosse messo alle spalle il vecchio sé. Così non è stato e nelle ultime 9 presenze ha trovato la rete solo una volta. Meno appariscente di quello di Lukaku, ma anche Lautaro si è mangiato un gol mica da ridere a Salerno. Un colpettino sotto al pallone che voleva beffare Ochoa ma gli ha fatto il solletico. Una testimonianza, l’ennesima di una scarsa vena fisica e mentale, per quello che doveva essere il trascinatore dell’Inter e invece ne è l’emblema della crisi.
     
    DZEKO E CORREA – Il primo si è perso, il secondo non si è mai trovato all’Inter. Nel 2023 l’ex Roma non ha mai segnato e il suo ultimo squillo resta quello in Supercoppa con il Milan. Il bottino stagionale dice già 11 ma quello recente langue. Settantanove giorni di sponde, lavoro sporco e polveri bagnate. Ma peggio di lui fa il Tucu che non segna da 160 giorni, dalla 12esima giornata, quando bucò la Sampdoria. Se si sommano questi dati a quelli di Lukaku, la carestia in totale raggiunge la cifra di 272 giorni senza gol. Freddi numeri che raccontano di un apporto dai panchinari pressoché nullo.
     
    FUTURO - "È chiaro che ci sia qualcosa che non va, abbiamo avuto 20 occasioni nitide per segnare", ha spiegato Inzaghi nel post partita. L’ex Lazio ce la sta mettendo tutta per coinvolgerli, innescando un continuo tourbillon che forse sta avendo gli effetti opposti. L’Inter ha segnato solo 2 gol (1 su rigore) nelle ultime 4 partite di campionato avendo creato 63 occasioni (19 con lo Spezia, 12 con la Juventus, 11 con la Fiorentina e 21 con la Salernitana). A Salerno è toccato a Lukaku-Correa come contro la Fiorentina, con la Juve in Coppa Italia erano stati scelti Dzeko e Lautaro Martinez, a San Siro contro i bianconeri la LuLa. Ma, cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non è cambiato. Per la sfortuna di tutti, dell’allenatore in primis, sempre più in bilico. Ma anche degli stessi attaccanti il cui futuro è un’incognita. Solo Lautaro è certo di restare, Lukaku tornerà in Inghilterra e potrebbe ritornare ancora a Milano solo a cifre nettamente inferiori e, dalle parole di Marotta, la società non sembra neanche più sicura di puntarci ancora come in passato. Dzeko è in scadenza di contratto, i segnali per un rinnovo ci sono ma il calo nel nuovo anno pesa e le cifre, e gli anni del nuovo accordo, sono da ritoccare al ribasso, il bosniaco accetterà? Infine Correa, più croce che delizia del pubblico interista. Pupillo di Inzaghi, sembra al capolinea come il suo mentore ma le richieste per un giocatore così deprezzato in questi anni faticano ad arrivare.
     
     

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