Inter-Juve, l'analisi: de Boer ingabbia Pjanic e Dybala, Allegri libera Banega
Dopo la clamorosa sconfitta di giovedì in Europa League contro l'Hapoel Be'er Sheva, l'Inter è riuscita a rialzare la testa e a riconciliarsi con l'ambiente superando a sorpresa la Juventus di Massimiliano Allegri. Una partita tatticamente quasi perfetta dei nerazzurri, che sono riusciti ad arginare gli avversari rendendone sterili gli attacchi per gran parte della sfida.
LE SCELTE INIZIALI – La Juventus si è presentata in campo con la formazione preannunciata, con Benatia nei tre di difesa al posto di Barzagli, Pjanic in regia e Asamoah e Khedira in mediana. L'unica sorpresa ha rigardato l'attacco, con Mandzukic preferito a Higuain al fianco di Dybala. Frank De Boer, invece, ha proseguito con qualche esperimento tattico, alla ricerca della soluzione migliore. Il tecnico olandese ha optato per un 4-2-3-1, con Joao Mario e Medel davanti alla difesa e Banega sulla trequarti insieme a Eder e Candreva.
PRESSING ALTO – L'idea dell'allenatore dell'Inter era quella di aggredire subito il portatore di palla della Juventus, squadra abituata a costruire l'azione dalla difesa con Bonucci. I nerazzurri sono riusciti quasi sempre ad alzare la linea del pressing con i tempi giusti, costringendo gli avversari a lanciare in profondità verso Mandzukic, incaricato di mettere giù il pallone e giocarlo per Dybala. Lo schieramento proposto dall'Inter ha aiutato il pressing sulla linea difensiva juventina, con i due esterni, Candreva e Eder, pronti ad andare a disturbare il fraseggio tra i difensori centrali, mentre Banega si incaricava di chiudere la linea di passaggio centrale verso Pjanic e Khedira.
Grazie a questa disposizione in campo, i nerazzurri costringevano la Juventus a lanciare il pallone verso le fasce e giocare con i due terzini, Lichtsteiner e Alex Sandro, ma in quella zona di campo De Boer aveva preparato un pressing alto gestito molto bene da Joao Mario e D'Ambrosio. L'Inter andava ad aggredire gli avversari già nella trequarti avversaria, costringendo la Juventus a ridurre i tempi di gioco e inducendola in errori che i bianconeri non sono abituati a commettere.
PJANIC E DYBALA IN GABBIA – Una delle chiavi tattiche di questa gara è stata la posizione di Pjanic e la sua limitata libertà nel giocare il pallone in verticale. In queste prime uscite stagionali, la manovra offensiva della Juventus è stata impostata sugli scambi in verticale tra Bonucci, Pjanic e Dybala, tre giocatori in grado di legare tutti i reparti grazie alla loro rete di passaggi. Durante la partita con l'Inter la costruzione è stata resa molto difficoltosa dalla posizione dei centrocampisti nerazzurri, molto bravi a chiudere le linee di passaggio tra i tre giocatori. In particolare, De Boer si è preoccupato di stringere su Pjanic con una linea di tre centrocampisti molto stretta, impedendogli di giocare la palla per vie centrali e costringendolo a giocare il pallone verso l'esterno.
Decisivo il lavoro di Gary Medel, molto bravo nella marcatura su Dybala: il centrocampista cileno ha giocato quasi a uomo sull'argentino, impedendogli di ricevere il pallone. La conferma arriva dalle statistiche: l'ex attaccante del Palermo ha effettuato soltanto 35 passaggi in questa gara, contro i 67 della partita della settimana scorsa contro il Sassuolo. Fa riflettere anche il fatto che abbia toccato il pallone 50 volte, mentre contro i neroverdi era entrato in possesso della sfera molto più spesso, precisamente in 79 occasioni. Per ottenere questo risultato De Boer ha espressamente chiesto a Medel di posizionarsi nella linea di passaggio tra Pjanic e Dybala, per impedire ai due bianconeri di duettare come sono abituati a fare.
BANEGA METRONOMO – In queste prime uscite dell'Inter versione Frank De Boer ha fatto molto discutere la posizione di Ever Banega: l'argentino è stato provato praticamente in tutte i ruoli del centrocampo per trovare quello adatto alle sue caratteristiche per esaltare il gioco dell'Inter. Contro la Juventus, il tecnico olandese ha deciso di di schierare Banega trequartista ma attuando una rotazione con Joao Mario. In particolare, i due giocatori assumevano ruoli opposti a seconda della fase di gioco. In fase di possesso palla, l'ex Siviglia si abbassava nei due di centrocampo per prendere il pallone e creare l'azione offensiva, mentre il portoghese avanzava nella posizione di trequartista.
Fase offensiva, Banega basso in regia e Joao Mario sulla trequarti
In fase difensiva i due si scambiavano i ruoli, con Banega incaricato della prima pressione su Khedira e Joao Mario insieme a Medel su Pjanic e Asamoah.
Fase difensiva, Banega per il primo pressing, Joao Mario sulla linea dei centrocampisti
RISULTATO A SORPRESA – Il risultato delle scelte dei due allenatori è stato una partita completamente diversa rispetto alle aspettative, soprattutto per merito dell'Inter, apparsa molto lontana da quella vista nelle ultime partite, soprattutto per l'intensità espressa. Di contro, la Juventus ha spesso lasciato il pallino del gioco agli avversari, un atteggiamento che la squadra di Massimiliano Allegri ha mostrato molto raramente nelle ultime stagioni. Il turno infrasettimanale servirà all'Inter per confermare di aver trovato la quadratura del cerchio, alla Juventus per rialzarsi immediatamente e provare a riprendersi la testa della classifica, attualmente occupata dal Napoli.