Inter, Inzaghi respinge le critiche e torna in sella: ecco la sua forza
Simone Inzaghi è così, non si esalta con le vittorie e non si lascia travolgere dal disfattismo quando le cose vanno meno bene. L’Inter inciampa in campionato e si rialza in Coppa, nella vetrina più prestigiosa d’Europa splende di una magnifica luce. Alla magica serata del Camp Nou si aggiunge anche quella del da Luz, che ha visto l’Inter partire con meno sicurezze, riacquisite però via via, giocata dopo giocata fino al gol, che ha poi rotto gli argini.
IN SELLA - Inzaghi ha nuovamente stretto tra i pugni le redini del cavallo più pazzo del calcio, l’Inter, bestia in grado di disarcionare chiunque, presidenti inclusi. Figuriamoci gli allenatori. Del tecnico piacentino si è detto di tutto: che non tiene lo spogliatoio, che sbaglia i cambi e anche che è destinato ad andare via. Tutto amplificato, ma soprattutto sarebbe anche giusto elencarne i pregi. E ce ne sono se i nerazzurri si concedono certe notti europee. Se dal 2010, per la prima volta, l’Inter ha la seria possibilità di giocarsi una semifinale di Champions.
IL BENE DELL’INTER - “Le critiche? So da dove arrivano ma non mi importa niente, io penso al bene dell’Inter. Ho fatto tre sostituzioni contemporaneamente e le ho fatte perché i miaei calciatori arrivano da 4 partite in 10 giorni. Se il risultato fosse stato diverso, alla fine, so che cosa avrebbero scritto. Ma non me ne frega. L’importante è avere risposte di questo tipo da parte dei miei calciatori”. Ecco un altro pregio di Inzaghi, la coerenza. Sempre uguale, dall’inizio alla fine.
RIPARTENZA - Sabato sera arriva il Monza, torna il campionato e le insidie che esso comporta. Bisognerà ripartire da Salerno e non da Lisbona, proprio perché finora sono esistite due Inter, quasi a sé stanti. Le prossime 9 partite segneranno il futuro del club, troppo importanti i ricavi della qualificazione in Champions al fine di evitare un sanguinoso ridimensionamento, ma se fin qui l’Inter ha funzionato a singhiozzo, la colpa non può essere solo di Inzaghi.