AFP via Getty Images
L'Inter che non ti aspetti: un babà per Inzaghi, la semifinale tricolore è prenotata
BUONA PARTENZA - In attesa di capire perché non gioca così anche in campionato, dove ha già perso dieci partite, bisogna elogiare l’Inter perché stavolta affronta gli avversari con la giusta concentrazione, senza concedere spazio al Benfica che infatti in tutto il primo tempo ha soltanto un’occasione per segnare quando Rafa Silva, sfruttando un raro errore di Dimarco, costringe Onana a una istintiva respinta di braccio. Per la verità i nerazzurri non riescono a tirare nemmeno una volta nello specchio della porta avversaria, perché l’unica vera occasione per segnare capita sui piedi di Acerbi che da fuori area sfiora la traversa. Troppo poco per passare in vantaggio, ma abbastanza per controllare la partita grazie al grande lavoro dei centrocampisti, da capitan Brozovic tornato a dirigere alla perfezione il reparto tra lo scatenato Barella e il vivacissimo Mkhitaryan bravi a cercare sempre la verticalizzazione.
SQUADRA COMPLETA - Gli unici non all’altezza dei compagni sono i due attaccanti, Dzeko e Lautaro, non perché siano serviti poco e male, ma perché non riescono a trattenere un pallone né soprattutto a calciare verso la porta avversaria malgrado il grande lavoro di un grande Bastoni e Dimarco che chiudono e spingono sulla sinistra, mentre Dumfries a destra ha qualche problema in più a tamponare su Grimaldo. Ma si tratta di dettagli perché l’Inter gioca da squadra, compatta in difesa e soprattutto sempre pronta a ripartire e per nulla appagata dallo 0-0 che comunque sarebbe un buon risultato.
UN BABA’ - L’equilibrio del primo tempo viene spezzato all’inizio della ripresa grazie a un’azione tutta italiana doppiamente da applausi perché il gol è firmato da un colpo di testa di Barella su cross da sinistra di un difensore, Bastoni. Una coppia Ba-Ba, mai così dolce che apre la strada a una vittoria ancora più ampia, perché la pressione del Benfica è soltanto disordinata. E per una volta anche i cambi di Inzaghi sono comprensibili, perché per l’ultima mezz’ora il contemporaneo inserimento di Lukaku, Correa e Gosens rispettivamente al posto di Dzeko, Lautaro e Dimarco offre nuova benzina alla squadra. E non a caso l’Inter potrebbe raddoppiare quasi subito quando Bastoni replica il cross del primo gol, ma senza la deviazione decisiva di Dumfries il cui colpo si testa stavolta viene bloccato dal portiere.
VAR E ONANA - Il 2-0 è però soltanto rimandato e arriva grazie al Var che smaschera un tocco di braccio di Joao Mario su cross di Dumfries. Quanto basta per offrire a Lukaku il pallone sul dischetto, prontamente scagliato alle spalle di Vlachodimos. E al resto provvede Onana che blinda il 2-0 proprio all’ultimo secondo. Con un arrivederci al Benfica per ritirare il biglietto della qualificazione tra una settimana a San Siro. In attesa di una semifinale tutta italiana e con un’italiana in finale.