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    Inter, il bilancio 'smentisce' Marotta: aumento per i costi di procura, stallo alla voce scouting

    Inter, il bilancio 'smentisce' Marotta: aumento per i costi di procura, stallo alla voce scouting

    • Redazione CM
    Poche settimane fa è stato approvato il bilancio dell'Inter, relativamente all'esercizio finanziario 2021/2022. La società nerazzurra ha evidenziato risultati positivi, in linea con la progressione iniziata prima della pandemia. Tra i risultati sottolineati con orgoglio dalla dirigenza, il record di fatturato e un'importante riduzione delle perdite. Ma due voci, più di altre, fanno riflettere: sono aumentati i costi di procura, con contemporaneo stallo dei costi alla voce scouting. 

    NUMERI POSITIVI - Ricapitolando, i risultati della scorsa stagione vedono una crescita di circa 75 milioni dei ricavi consolidati (arrivati a 439,6 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 364,7 milioni di euro del bilancio precedente). Considerando dati comparabili, ovvero senza contare nel bilancio 2020/2021 la coda della stagione 2019/2020 disputata ad anno finanziario successivo già iniziato, l’incremento nei ricavi si aggira intorno ai 140 milioni. Inoltre, il bilancio si è chiuso con un altro dato positivo rispetto al precedente, la riduzione delle perdite di circa 105 milioni (140 milioni, a fronte dei 245,6 del 2021). 

    IL DATO - Come si legge dai documenti, però, la voce scouting è rimasta pressoché invariata rispetto al 2021, non toccando il milione di euro. In particolare, nel 2022 si è attestata sui 979mila euro, a fronte dei 910mila della stagione precedente. Allo stesso tempo, ciò che fa riflettere è il dato legato ai costi di procura: poco meno di 11 milioni nel 2021 (10,981 mln di euro), quasi 23 milioni oggi (nello specifico, 22,976 mln di euro). Numeri in contrasto con i dati positivi venuti fuori dall'esercizio 2021/22 e che fanno pensare in prospettiva, essendo lo scouting una voce sempre più importante nel calcio contemporaneo. 

    MAROTTA SMENTITO - Solo pochi giorni fa, in questo senso, l'ad nerazzurro Beppe Marotta aveva parlato in questi termini:  "Il grandissimo problema del calcio è il grande costo del lavoro. Rappresenta una percentuale che in un'azienda normale porterebbe al default finanziario ed economico. Inseguiamo giocatori con richieste esose, lo sono principalmente e abilmente grazie al supporto che viene da agenti e rappresentanti". Di sicuro, almeno fin qui, l'ad è stato smentito dal bilancio. 

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