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    Inter, il Benfica decide il destino di Inzaghi

    Inter, il Benfica decide il destino di Inzaghi

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    Torna pesantemente in bilico la posizione di Simone Inzaghi sulla panchina dell'Inter. L'ennesima delusione di un campionato che si sta trasformando in una via crucis per l'allenatore piacentino ha fatto scattare nuovamente l'allarme rosso in casa nerazzurra. Soltanto il mezzo passo falso dei cugini milanisti a Bologna ha impedito che il quadro fosse ancora più fosco e che l'obiettivo minimo del quarto in classifica - condizione necessaria per partecipare anche l'anno prossimo alla Champions League - si allontanasse ulteriormente. Il ko a San Siro contro il Monza, l'undicesimo da inizio stagione e il terzo consecutivo davanti ai propri tifosi (peraltro senza realizzare nemmeno un gol) è stata l'ennesima versione in carta carbone di una squadra incapace di convertire in gol la mole di gioco prodotta e terribilmente fragile sotto l'aspetto difensivo e della tenuta mentale.

    BENFICA DECISIVO - Il lungo summit andato in scena nella tarda serata di ieri nella pancia del "Meazza" è stata la riedizione di quelli tenutisi a più riprese nel corso di questo campionato disgraziato, con la dirigenza intenta a comprendere la natura del male che si è impadronito dell'Inter ma anche a porre sul tavolo tutte le possibili soluzioni. E il vertice di emergenza del post-Monza, in presenza del presidente Zhang, dell'ad Marotta e del ds Ausilio, ha avuto il sapore dell'ultimatum. Se fino ad oggi Inzaghi è riuscito a tenersi stretto un posto che più di qualcuno in società ha iniziato a mettere in discussione dallo scorso ottobre e dalla partita della svolta in Champions contro il Barcellona grazie al rendimento nelle coppe, un eventuale clamoroso rovescio contro il Benfica - nella partita di ritorno dei quarti di finale - dopo il 2-0 del "Da Luz" porterebbe a soluzioni drastiche ed immediate.

    SENZA CHAMPIONS... -  Inzaghi ha un contratto con l'Inter fino a giugno 2024, rinnovato al termine della passata stagione e con un importante adeguamento dell'ingaggio che è salito sino ai 4 milioni di euro netti più bonus, ma uscire anche dalla competizione europea più importante - per giunta dopo aver ipotecato l'accesso alle semifinale grazie al colpaccio in Portogallo - verrebbe ritenuto un fatto troppo grave per non produrre strascichi. La complicatissima situazione in campionato, dove l'Inter da inizio 2023 ha un rendimento da zona retrocessione, e la prospettiva di fallire l'obiettivo sportivo ed economico dell'accesso alla Champions dell'anno prossimo sono le colpe principali che vengono imputate al tecnico. Oltre a quelle di non aver saputo individuare delle alternative tattiche al modo di giocare della squadra e di risvegliare gli stimoli di un gruppo che nelle coppe esprime il meglio di sè e che in Serie A continua a procedere con l'andatura del gambero.

    MESSAGGIO AI GIOCATORI - E a proposito del comportamento dei calciatori, con un eventuale esonero di Simone Inzaghi l'obiettivo della proprietà e della dirigenza nerazzurra sarebbe proprio quello di operare una disperata mossa - a mo' di elettrochoc - per responsabilizzare coloro i quali vengono ritenuti parimente colpevoli della situazione che si è venuta a creare. La scelta di un traghettatore che possa condurre in porto la stagione con l'obiettivo di giocarsi il tutto per tutto per il quarto posto sarebbe l'estremo tentativo di risvegliare le coscienze dei leader dello spogliatoio, ai quali informalmente è stato già trasmesso il messaggio che i complicati equilibri finanziari di Suning e del presidente Zhang subirebbero un ulteriore scossone senza i proventi della qualificazione alla Champions e a finire in bilico sarebbero pure le situazioni contrattuali di quei giocatori che da mesi stanno discutendo i rispettivi rinnovi. Il tempo per gli errori è davvero finito e un inaspettato ed incredibile flop contro il Benfica avrebbe conseguenze inimmaginabili.

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