Getty Images
Inter, Icardi impara da Eder
BEL GIOCO ANCHE IN ATTACCO - Roberto Mancini ha scelto, o è stato costretto dalle assenze, ad osare nelle scelte con un 4-3-3 che si è rivelato compatto fra le linee, rapido nelle ripartenze e pericoloso lungo tutto il fronte d'attacco. E' proprio il reparto offensivo che ha sorpreso per efficiacia e pericolosità. Il tridente composto da Perisic, Ljajic ed Eder supportati poi nella ripresa anche dal subentrato Biabiany ha saputo produrre 20 tiri verso la porta difesa da Neto e un numero incredibile di azioni da gol confrontato ai soli 2 tiri prodotti nella gara dello Juventus Stadium.
I MOVIMENTI DI EDER - Ma cosa è cambiato rispetto alle passate giornate e agli ultimi risultati negativi dei nerazzurri? La realtà è che oltre alle motivazioni, che nel calcio moderno fanno tanto, è stato il lavoro svolto da Eder a cambiare, in positivo, l'atteggiamento offensivo dell'intera squadra. Rispetto ad Icardi, che tende a stazionare avulso dal gioco in area di rigore, Eder ha saputo svariare su tutto il fronte d'attacco, dialogare con i compagni fornire sponde sulla trequarti e, dettaglio non superfluo, "pulire" gran parte dei palloni sporcati dalla retroguardia della Juventus. In 114 minuti Eder ha affrontato 21 duelli con la difesa avversaria, completato 19 passaggi su 25 tentati, creato 6 occasioni da gol e fornito l'assist decisivo per il gol del 2-0 di Perisic. Proprio l'azione del gol è emblematica: sponda per il compagno che accorre alle spalle, scatto in verticale senza palla per ricevere l'assist di Ljajic, corsa fino a fondo campo e cross perfetto per Perisic.
ICARDI PRENDI APPUNTI - L'analisi delle zone di azione, la heat map di Eder conferma che l'attaccante italo-brasiliano ha saputo spaziare su tutto il fronte d'attacco favorendo l'inserimento in area di esterni e centrocampisti.. Una punta mobile in un attacco al servizio della squadra. Icardi potenzialmente potrebbe essere ancor più letale di Eder per la capacità innata di vedere la porta come pochi altri. Sperando che questa partita gli sia servita da lezione dentro e fuori dal campo, contro il Palermo toccherà ancora a lui far capire che questo il suo apporto nel futuro dell'Inter è ancora indispensabile.