Intermania, è già caccia al colpevole: da Handanovic a Dalbert e Spalletti
Settimana scorsa a Reggio Emilia c'erano gli alibi delle cattive condizioni del terreno di gioco e delle decisioni arbitrali sui rigori: quello dato al Sassuolo e quello non fischiato su Asamoah. "Società: promesse mantenute, richieste tutte rispettate. Mister e giocatori: no scuse, no parole, testa bassa e vincere". Questo striscione esposto in Curva Nord prima della prima a San Siro mette la squadra di fronte alle proprie responsabilità.
Invece l'aspetto più sconfortante è che intorno all'ambiente nerazzurro sia già partita la caccia al colpevole di turno. In primis Handanovic, autore di un'uscita a vuoto in occasione del gol di Belotti. Poi il solito Dalbert, entrato in campo con timore nel momento più delicato della gara. Spalletti avrebbe dovuto preferirgli Miranda, dirottando D'Ambrosio sulla fascia. Per non parlare dell'ingresso tardivo di Lautaro Martinez, subito vicino al gol della vittoria nei minuti di recupero. Inoltre l'allenatore avrebbe dovuto inserire almeno un centrocampista tra Gagliardini e Nainggolan per far rifiatare Brozovic o Vecino, in evidente calo nella ripresa dopo un ottimo primo tempo. Sono tutti bravi a parlare col senno di poi, ma ci si dimentica che ci sono soltanto tre sostituzioni a disposizione. E, con gli infortuni di Asamoah e Vrsaljko (quanto manca Cancelo!), l'Inter avrebbe rischiato di terminare l'incontro in dieci uomini.
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Allenatore e calciatori devono assumersi le proprie responsabilità, ma tutti insieme, nel bene e nel male. Un mese fa questa rubrica titolava: "Ma quale anti-Juve!". Evidenziando l'utopia di puntare subito allo scudetto e la necessità di concentrarsi sull'obiettivo di confermarsi nei primi quattro posti utili all'accesso all'Europa che conta, possibilmente prima dell'ultima giornata come successo nel passato campionato. Quando l'Inter perse sul campo del Sassuolo e pareggiò in casa con il Torino. Si deve e si può fare di più: basta peccati di presunzione, a partire dall'anticipo di sabato a Bologna. Dove l'anno scorso i nerazzurri non andarono oltre al pari: è l'ora della svolta.
@CriGiudici