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    Inter, Frattesi chiede spazio a suon di gol: Barella in panchina non è un'eresia

    Inter, Frattesi chiede spazio a suon di gol: Barella in panchina non è un'eresia

    • Gianluca Minchiotti
    Davide Frattesi non si ferma più. Il centrocampista dell'Inter e della Nazionale è andato a segno anche ieri nel 4-0 con cui l'Italia di Luciano Spalletti ha battuto Malta. Per il classe 1999 romano si tratta del quarto gol nelle ultime tre partite giocate con la maglia azzurra: prima del match di ieri sera a Bari c'erano state Olanda-Italia 2-3 a giugno e Italia-Ucraina 2-1 a settembre (doppietta).  

    CHIRURGICO - Al San Nicola, Frattesi è entrato al 65' al posto del compagno di club Nicolò Barella e ha fatto gol al 93', con un sinistro chirurgico dopo una bella azione di Udogie. Al di là del gol, e al netto dell'avversario, del tipo di partita e del risultato già acquisito, l'ex Sassuolo ha mostrato fin dai suoi primi minuti in campo una vivacità fisica e mentale invidiabili. Una freschezza che ci mostra come il recente piccolo infortunio sia già completamente alle spalle. 

    FRATTESI NON PERDONA - E poi ci sono i gol: Frattesi in Nazionale non perdona e si propone in questa accezione come un'arma da sfruttare maggiormente anche per un'Inter che, pur avendo il miglior attacco della Serie A con 21 gol, ha nel reparto offensivo una situazione contingente che non fa dormire sonni tranquilli a Simone Inzaghi, alle prese con l'infortunio di Arnautovic, con la scarsa vena realizzativa di Sanchez (ancora a secco in questa stagione) e con il super impegno di Lautaro Martinez, sovra utilizzato a causa della mancanza di alternative.

    ALL'INTER SERVONO I SUOI GOL - Qualche gol in più dal centrocampo quindi potrebbe servire come il pane ai nerazzurri nel piccolo tour de force che li aspetta dopo la sosta. E una risposta importante, in questo senso, potrebbe arrivare dalla verve di Frattesi. L'unico ostacolo (ma avercene di questi problemi) sembra essere quello rappresentato dalla incompatibilità tattica con Barella. I due si somigliano come gocce d'acqua e amano calpestare le stesse zolle, con la conseguenza che le soluzioni possono essere due: o l'ultimo arrivato (Frattesi) si accomoda in un'altra zona del centrocampo, oppure Barella (che resta il miglior centrocampista italiano di questa fase storica) fa qualche partita partendo dalla panchina. 

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