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    Inter favorita con la Juve, Bernardeschi la mossa a sorpresa di Allegri

    Inter favorita con la Juve, Bernardeschi la mossa a sorpresa di Allegri

    • Giancarlo Padovan
    Al 90%, Allegri e Spalletti si giocheranno Juventus-Inter con l’identico sistema di gioco: il 4-2-3-1. Loro non lo hanno detto. Uno, Spalletti, perché non ha bisogno di spiegarci come gioca, lo sappiamo già e l’identità che ha dato all’Inter è uno dei fattori più rilevanti della sua stagione. L’altro, Allegri, perché ce lo ha fatto capire nella partita di Atene. Nessuno credo - di sicuro non io - si sarebbe aspettato un ritorno al 4-2-3-1 dopo che il 4-3-2-1 (o 4-3-3 che dir si voglia) gli aveva regalato l’inaspettato successo di Napoli. Invece Allegri ha usato la partita contro l’Olympiacos come un test per verificare se alcuni meccanismi erano stati già dimenticati, peggio, se erano obsoleti. O se, al contrario, potevano essere riproposti. La risposta deve essere stata positiva al di là della prestazione (non esaltante) e dell’assenza di Mandzukic, per il quale la disposizione sembra studiata.

    Ma, secondo me, c’è una ragione di più per la quale Allegri sceglierà questo sistema: mettendosi a specchio con l’Inter, cerca di ridurre i confronti all’uno contro uno ed evidentemente pensa di vincerli. Di sicuro non dà vantaggi all’avversario. In fondo anche il Napoli è stato battuto portando la sfida sullo stesso piano (4-3-3 contro 4-3-3), pur non potendo trascurare che la Juve ha fatto una partita d’attesa e ripartenza.Tuttavia non sono sicuro che la Juve abbia giocatori migliori dell’Inter e, soprattutto, che questa volta possa vivere di attendismo. Anzi, se c’è una squadra che potrà attestarsi dietro la linea della palla, anche se non all’infinito, questa sarà proprio l’Inter.

    La quale - va ribadito - arriva da favorita in casa della Juve per almeno cinque ragioni. La prima: l’Inter è in testa alla classifica, non ha ancora perso una partita e, fatto assai più rilevante, quasi mai ha rischiato che ciò accadesse. La seconda: la squadra è in forma, ha segnato cinque gol al Chievo, possiede consapevolezza ed entusiasmo, è matura per sostenere la terza trasferta probante dopo quella di Roma (vittoria) e Napoli (pareggio). La terza: l’equilibrio tra fase difensiva e fase offensiva non solo è stato raggiunto, ma rappresenta uno dei punti di forza della formazione. La quarta: Spalletti ha allenato “in modo perfetto” , come ha precisato lui, i suoi calciatori per l’intera settimana, mentre la Juve ha speso energie fisiche e nervose nel viaggio e nella partita del Pireo. La quinta: in tutta la rosa nerazzurra c’è armonia e concordia. Soprattutto, la società ha raggiunto un grado di autorevolezza e credibilità (lavoro, silenzio, assenza di vittimismi e di polemiche) neanche lontamente avvicinati in passato.

    All’Inter non mancherà nessuno, anzi rientrano sia Miranda che Gagliardini. La Juve invece non avrà Buffon e, forse, Dybala. Il primo è infortunato e la sua assenza è certa. Il numero 10 potrebbe essere sacrificato nelle scelte di Allegri. Per me non accadrà, ma mi sento di dover spiegare qualcosa a proposito del titolo del mio ultimo pezzo sulla Juve in terra greca. Ho scritto, infatti, che è stato giusto sostituire Dybala e che la prestazione di Bernardeschi meritava attenzione per un posto da titolare del ragazzo di Carrara. Ribadisco giudizio e proposta, anche se non credo che Allegri metterà Bernardeschi al posto di Dybala. Ci vorrebbe altro coraggio, oltre a quello dimostrato a Napoli, e si rischierebbe lo strappo con l’argentino. Tuttavia, che giochi o no, Dybala sbaglia troppo, non incide e non è brillante. Certo, ha i colpi (le punizioni, lo stop a seguire con cui salta gli avversari, il tiro da lontano) e forse per questo salverà il ruolo di titolare. Mandzukic, invece, secondo me, gioca di sicuro. Non di punta, ma esterno di sinistra con Cuadrado dall’altra parte.   

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