Inter e Torino, spettacolo d'altri tempi: un 6-6 che fece epoca
IL CAMPIONATO RITROVATO - Come sappiamo il campionato di calcio viene interrotto nel maggio del 1915 quando l'Italia dichiara guerra all'Austria-Ungheria, dichiarazione che segna il nostro ingresso nel conflitto mondiale. Una volta terminata la Prima guerra mondiale nell'autunno del 1918, è tempo per la Federazione di pensare al nuovo campionato. Il calcio in Italia – che comunque non si era del tutto fermato neppure nei giorni più drammatici della guerra – riprende ufficialmente il 13 aprile 1919, quando a Torino si tiene la prima Assemblea generale della F.I.G.C., alla quale partecipano i rappresentanti di ben 97 società che discutono della ripresa dei campionati. Solo dopo aver deliberato – non senza polemiche – di mantenere la sede a Torino e la conferma di Montù quale presidente federale, il vero scontro si ha sul “format” del campionato. L'Assemblea federale decide di far diventare il campionato 1919/20 un lunghissimo torneo di selezione tra 67 squadre che avrebbe stabilito quali tra queste si sarebbero iscritte al campionato di Prima Categoria 1920/21. L'inizio viene fissato per il 5 ottobre 1919 con le qualificazioni e dopo ben 8 mesi si arriva alla conclusione con la finalissima di Bologna vinta dall'Internazionale sul Livorno il 20 giugno 1920.
CAMPIONATO 1919/20 - A creare confusione non è soltanto l'eccessivo numero di squadre presenti. Anche la formula è piuttosto discutibile, con tantissime partite inutili e prive di interesse. Dopo che in ottobre del 1919 si sono giocate le qualificazioni precampionato, 48 squadre dell'Italia settentrionale vengono suddivise in 8 gironi regionali, di queste 18 si qualificano per le semifinali interregionali disputate in 3 gironi e le vincitrici di questi gironi disputano un ulteriore girone finale in campo neutro. Nel Centro-sud 18 sono le squadre iscritte divise in 3 gironi regionali, con successivi due gironi di semifinale e finale Centro-sud. A giugno inoltrato l'Internazionale vince contro il Livorno il suo secondo campionato italiano. Termina così il primo campionato del dopoguerra in Italia, campionato funestato da gravissimi incidenti e una tensione generale che vedrà deflagrazioni anche drammatiche durante alcune gare.
TORINO-INTERNAZIONALE 6-6 - “Una partita questa d'oggi che farà epoca!”. Così Corradini enfaticamente inizia la sua corrispondenza per La Gazzetta dello Sport l'indomani l'incontro tra Internazionale e Torino del 7 marzo 1920. La partita rientra nel programma della sesta giornata di ritorno del torneo interregionale di semifinale, l'Internazionale è lanciata verso la vittoria del girone, ha un attacco molto forte e riesce a tenere a distanza il Novara e il Bologna; il Torino è più distanziato, in ricostruzione dopo aver cambiato alcuni uomini in corso di torneo, non ha mai dimostrato di avere la possibilità di vincere il girone. Come riporta il corrispondente de La Stampa Sportiva nel numero del 14 marzo “(...) diremo pertanto che se in difesa [la squadra torinese ] è sembrata abbastanza forte, nel complesso le varie linee non sono ancora ben equilibrate tra di loro, né tampoco fuse convenientemente”. La giornata è da tregenda, la pioggia scende per tutta la durata dell'incontro, il campo è viscido, scivoloso e pieno di pozzanghere e ne esce fuori un incontro dall'esito davvero rocambolesco. Aebi per l'Internazionale, Felice Romano per il Torino sono i mattatori della partita, entrambi segnano una tripletta. Romano apre le danze segnando dopo sette minuti, ma al 13° Aebi pareggia per i nerazzurri. A metà del primo tempo Fiamberti riporta in vantaggio i granata e così terminano i primi 45 minuti di gioco. La ripresa è scoppiettante. In sei minuti il Torino riesce a segnare tre reti e a portarsi sul 5 a 1, ma i milanesi non si danno per vinti. Negli otto minuti successivi l'Internazionale segna 4 reti e così perviene al pareggio, 5 a 5, ma non è ancora finita. La pioggia non dà tregua, anzi continua a venire giù ancora più violenta, ormai la partita volge al termine quando Romano riesce a trovare l'angolo giusto e a segnare il 6 a 5 per il Torino. Siamo al 90°, i supporters granata pensano di avercela fatta, ma in una mischia prolungata davanti al portiere granata il nerazzurro Asti fissa il punteggio sul definitivo 6 a 6.
Come scritto sopra, l'Internazionale vincerà il girone di semifinale e anche il girone finale del Nord e conquisterà nella finalissima contro il Livorno il suo secondo titolo italiano, a distanza di dieci anni esatti dalla sua prima affermazione.
(Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)